Inquinamento depuratore nella riserva marina di Torre Guaceto.
“Accertare le responsabilità su quanto sta accadendo al depuratore che scarica nel’oasi protetta di Torre Guaceto, per evitare che ai cittadini dei comuni serviti dall’impianto oltre al danno si aggiunga anche la beffa”: è quanto auspica il presidente del gruppo consiliare “La Puglia prima di tutto” alla Regione, Francesco De Biasi.
“Questa vicenda – aggiunge – non può essere archiviata con la denuncia di Acquedotto Pugliese, riguardante presunti sabotaggi all’impianto. E’ un bene che la Procura di Brindisi abbia avviato un’inchiesta dopo la denuncia del consorzio di gestione di Torre Guaceto, anche perché appare strano che dal 22 settembre scorso, ovvero lo spazio di una sola settimana, già si siano verificati tutti questi problemi. E del resto, il fatto che sempre in una settimana siano state depositate ben due informative, da parte dal Corpo forestale dello Stato e della Capitaneria di porto di Brindisi, la dice lunga sulla necessità di individuare il bandolo della matassa”.
Secondo De Biasi, insomma, bisogna comprendere se sono stati rispettati tempi, visto che il Corpo Forestale contesta l’assenza di autorizzazioni per le emissioni: “Non basta che il depuratore sversi acque depurate nel Canale reale interno all’oasi – dice - ; adesso si aggiunge la presenza di liquami scuri riversati in mare dalle condutture del collettore su cui sono state disposte analisi, peraltro rilevate dalla stessa Capitaneria. E’ evidente che qualcosa non funziona come dovrebbe ed è altrettanto evidente che i cittadini dei comuni serviti, Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, non possono certamente dormire sonni tranquilli. Quindi, ben venga una risposta ai problemi, che risolva definitivamente la questione”.
- Dettagli