Vendola chiede aiuto a Renzi per salvare dal cancro gli ulivi pugliesi
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi affinchè possa essere quanto prima convocato un incontro sull’emergenza Xilella in Puglia con la partecipazione anche del Capo della protezione civile Franco Gabrielli e del ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina.
Il Presidente Vendola, nel sottolineare “tutta la preoccupazione che i cittadini pugliesi, gli agricoltori e i vivaisti mi esprimono costantemente”, evidenzia al premier Renzi la necessità che “per attuare le misure fitosanitarie obbligatorie previste dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale occorrano poteri straordinari, non previsti dalle norme fitosanitarie applicabili, che consentano di: derogare alla procedure di evidenza pubblica, derogare alle procedure di valutazione di incidenza e di impatto ambientale ed eseguire atti coercitivi in aree pubbliche e private”.
Così come, continua Vendola, “appare necessaria una forte azione di coordinamento tra i vari soggetti interessati all'attuazione delle misure, al controllo ed alle azioni sostitutive rispetto agli obbligati inadempienti”.
“L'impossibilità – aggiunge Vendola - di attuare le misure fitosanitarie previste determinerebbe la rapida diffusione della infezione batterica in altre regioni italiane”.
“Ecco perché – conclude Vendola – è necessario incontrarsi anche con il capo della Protezione civile, proprio per poter valutare insieme l’applicabilità della norma riguardante lo stato di emergenza e la nomina del commissario con potere di deroga”.
Qui di seguito il testo integrale della lettera di Vendola a Renzi e per conoscenza al Capo della Protezione civile, al Ministro per le Politiche agricole e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio.
Nell’ottobre 2013 è stata riscontrata nella provincia di Lecce (primo ritrovamento in Europa) la presenza, su alcune specie vegetali e in particolare su olivo, del batterio Xylella fastidiosa, patogeno da quarantena, ritenuto a livello internazionale, tra quelli che possono determinare notevoli danni economici all’agricoltura.
Tale batterio è inserito nell’Allegato 1 - parte A “Organismi nocivi di cui deve essere vietata l'introduzione o la diffusione in tutti gli Stati membri”, sezione 1 “Organismi nocivi di cui non sia nota la presenza in alcuna parte del territorio comunitario, e che rivestono importanza per tutta la comunità" del D.Lgs. 214/2005 che ha recepito la Direttiva 2000/29/CE per i quali sono obbligatorie alcune misure per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione del batterio da quarantena.
A seguito di tale ritrovamento tra novembre 2013 e Aprile 2014 è stato effettuato un monitoraggio che ha permesso di individuare cinque siti interessati dalle infezioni di Xylella fastidiosa e di demarcare le zone delimitate tra zone infette e zona cuscinetto per i 5 focolai ricadenti nella Provincia di Lecce identificati.
A seguito di successivi monitoraggi effettuati da ispettori fitosanitari e da ricercatori, sono stati individuati, nel periodo Maggio-Settembre, ulteriori focolai di differenti dimensioni ubicati in gran parte della Provincia di Lecce, oltre alla presenza di diverse specie ospiti.
Le istituzioni scientifiche che supportano il Servizio Fitosanitario Nazionale e Regionale hanno confermato la presenza del batterio sia su piante di importante rilievo per le produzioni agricoli (olivo, ciliegio, mandorlo) sia su piante ornamentali molto diffuse sul territorio della Provincia di Lecce (oleandro, ginestra, acacia, polygala).
Al fine di regolamentare le misure necessarie per eradicare tale patogeno da quarantena sono state emanate due Decisione comunitarie, la n. 2014/87/UE del 13 febbraio 2014 e la n. 2014/497/UE del 23 luglio 2014 per impedire l'introduzione e la diffusione nell'Unione della Xylella fastidiosa; un Decreto Ministeriale di lotta obbligatoria n. 2777 del 26/09/2014 “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa (Well e Raju) nel territorio della Repubblica italiana” e numerosi atti regionali con i quali sono state tempestivamente disposte le misure da attuare nel territorio regionale.
La rapida diffusione e la trasmissione del batterio determinano un elevato livello di pericolosità per il disseccamento e la conseguente perdita di numerose specie vegetali tipiche non solo della Regione ma anche dell’intero territorio nazionale e del bacino Mediterraneo: specie vegetali produttive dalla rilevanza economica incisiva nell’economia della Regione, sia da un punto di vista agricolo che vivaistico. A questo si aggiunge l’elevato rischio per il valore paesaggistico legato alla presenza di ulivi anche monumentali.
La situazione di contesto sin qui descritta determina l'interessamento di vastissime aree pubbliche rappresentate da parchi, giardini, strade e aree demaniali, da giardini privati e da aree agricole anche incolte e abbandonate.
Ciò comporta che per attuare le misure fitosanitarie obbligatorie previste dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale occorrono poteri straordinari, non previsti dalle norme fitosanitarie applicabili, che consentano di: derogare alla procedure di evidenza pubblica, derogare alle procedure di valutazione di incidenza e di impatto ambientale ed eseguire atti coercitivi in aree pubbliche e private.
Appare inoltre necessaria una forte azione di coordinamento tra i vari soggetti interessati all'attuazione delle misure, al controllo ed alle azioni sostitutive rispetto agli obbligati inadempienti .
L'impossibilità di attuare le misure fitosanitarie previste determinerebbe la rapida diffusione della infezione batterica in altre regioni italiane
Al fine di valutare l’applicabilità delle norme in materia di protezione civile, ed in particolare dell'art. 5 della Legge 225 del 24/02/1992, si chiede un incontro con la S.V. alla presenza del Capo del Dipartimento della protezione civile Gabrielli e del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Martina, che, per competenza, ha seguito la vicenda relativa alla Xylella fastidiosa.
Nel rassegnarLe tutta la preoccupazione che i cittadini pugliesi, gli agricoltori e i vivaisti mi esprimono costantemente, resto in attesa di un cenno di riscontro.
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