scandalo Asl Bari: accuse da Forza Italia a Emiliano e Vendola
Michele Emiliano si difende: “Se Forza Italia mi attacca è perché sa che io sono il candidato più forte nelle prossime elezioni regionali”. Poi aggiunge: “nel mio ruolo non avevo i poteri per intervenire direttamente sulla questione”. Il problema è lo scandalo nella sanità barese ed Emiliano è presidente della conferenza dei sindaci dell'Asl BA. Poche ore prima era stato Ignazio Zullo, Capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia, ad attaccare Vendola ed Emiliano. Ecco cosa aveva dichiarato Zullo: “Vendola la smetta di prendersela con i medici e faccia un’analisi approfondita su come si è perfezionato lo scandalo dell’Asl Bari partendo da chi ha per legge potestà di gestione e di controllo, evidentemente non esercitate. Innanzitutto, il presidente della Conferenza dei Sindaci, ovvero l’ex sindaco Michele Emiliano”.
“La Conferenza dei sindaci – dichiara Zullo - ai sensi del dec.lgs 502/92 e dell’art 2 della legge regionale 25/2006, ha il potere di esaminare i bilanci preventivo e consuntivo e trasmettere le proprie valutazioni. Poteri tanto penetranti da esprimersi sulla nomina del direttore generale dell’azienda sanitaria fino a poterne chiedere la revoca. Ci sembra, a questo proposito, che il presidente della Conferenza sia caduto in letargo in tutti questi anni. Perché, se fosse stato sveglio, avrebbe certamente preso atto della relazione del collegio dei revisori che, come stabilito dal dec.lgs 502/92, gli è stata inviata periodicamente. Vendola dovrebbe avere la capacità di analizzare le responsabilità politiche delle falle di sistema che gli appartengono e che condivide con la sua maggioranza e non continuare ad esorcizzare le sue colpe addossandole ad esecutori di indirizzi politici e gestionali contraddittori, indecifrabili e talvolta orientati secondo convenienza”.
“Speriamo che la Regione possa essere guidata in futuro da gente seria e responsabile soprattutto nella sanità – conclude il capogruppo di Forza Italia- dove se ci fosse stata un’azione concreta di vigilanza anche da parte del presidente della Conferenza, si sarebbe forse evitato un danno erariale da milioni e milioni di euro di soldi dei cittadini pugliesi”.
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