Replica di Vendola alle accuse dei medici per gli sprechi nella sanità pugliese
“Ho appreso che l’Ordine dei Medici si è risentito per le mie parole. Chiedevo a tutti di non cercare un capro espiatorio, ma di mettere a fuoco esattamente la capillarità delle dinamiche corruttive in sanità”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha replicato ai rappresentanti dei medici in merito ai presunti sprechi all’interno della Asl di Bari rilevati in una relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
“C’è la responsabilità di ciascuno – ha proseguito Vendola – che va chiamata in causa. Non si può sempre dire: è colpa della politica. Se un chirurgo lascia il bisturi nella pancia di un paziente, non si può dire: è colpa della politica. Io ero rimasto molto impressionato dalla lettura della relazione degli ispettori del Ministero dell’Economia e forse per quello ho reagito dicendo che ognuno deve fare autocritica”.
“Vorrei rassicurare l’Ordine dei Medici – ha spiegato il Presidente Vendola – : so benissimo che tantissimi medici lavorano oltre il normale orario di lavoro con spirito di abnegazione, con amore nei confronti dei pazienti, con competenza. Tuttavia, ci sono altri medici che lavorano con furbizia e violando le regole. Questo non va bene. Se un medico è in vacanza e contemporaneamente viene remunerato per prestazioni aggiuntive, è evidente che c’è qualcosa che non funziona. È forse colpa della politica?”.
Il Presidente della Regione Puglia si è detto poi “molto meravigliato del fatto che nella conferenza stampa di ieri prendesse la parola il dirigente dell’Ordine dei Medici di Brindisi, il dott. Emanuele Vinci. Lui è stato per sei anni Direttore Sanitario della Asl di Brindisi e la sua mancata riconferma in quel ruolo è stata determinata esattamente dal conflitto che il Direttore Generale Paola Ciannamea ha agito in quella Asl sul tema delle prestazioni aggiuntive. C’è, insomma, chi ha cominciato a mettere il dito sulla piaga e chi, probabilmente, preferiva mettere la maschera a copertura di ciò che non andava bene. Chi ha operato in una certa maniera, non può fare tutte le parti in commedia”.
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