Sab23112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Vendola e Pentassuglia: nella sanità pugliese 2500 nuove assunzioni

L’assessore alle Politiche della Salute Donato Pentassuglia ha presentato – con il presidente Vendola – il risultato raggiunto a Roma per le deroghe assunzionali in sanità.

“Questa mattina – ha spiegato Pentassuglia – ho incontrato i direttori generali e oggi presento il piano assunzionale per il 2014, con le deroghe autorizzate dopo il piano della salute. E spero che all’inizio della settimana potremo sottoscrivere il riparto dei fondi nazionali per la certezza dell’utilizzo dell’intera parte di ciò che ci spetta”.

“Saranno 2563 le assunzioni, e oggi ho chiesto ai direttori generali di procedere immediatamente con quanto previsto per il personale del comparto. Rimoduleremo anche le piante organiche d’accodo con il management in modo da avere entro settembre un documento che assicuri un’offerta di salute integrata territoriale: si avvierà un circuito virtuoso che libererà anche spazi per i tempi determinati, oggi bloccati al massimo del 50%. I nuovi assunti saranno distribuiti Asl per Asl per assicurare l’assolvimento dei Lea. Il Ministero dell’Economia ha riconosciuto in maniera ufficiale proprio ieri sera gli sforzi che la Regione ha tenuto nel corso del piano di rientro”.

Sulla questione delle liste di attesa e dell’incontro con i Dg, Pentassuglia ha confermato che oggi i Dg hanno consegnato i report che saranno valutati nei prossimi giorni. Ma ha portato un esempio, quello della Asl di Brindisi, dove il 47% dei richiamati a casa via telefono per anticipare le visite, ha rinunciato all’anticipo. “Segno – ha detto l’assessore Pentassuglia – di problemi con le appropriatezze delle prescrizioni da parte dei medici di base che andranno affrontate”.

Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha così commentato la nuova situazione: “Erano già partite le procedure per assumere nelle Asl pugliesi circa 1200 unità, tra medici, infermieri e dirigenti amministrativi; ora il Piano che è stato sbloccato dal Ministero dell’Economia ci consente di assumere, tra il 2014 e il 2015 altre 2563 unità”. 
“Usciamo fuori – ha proseguito Vendola – da una condizione di apnea. Ci liberiamo da questa strana e paradossale situazione, per cui, dinanzi ad una modernizzazione poderosa del sistema che abbiamo compiuto, non avevamo il personale per poterla valorizzare compiutamente”.
Il sistema sanitario pugliese, secondo Vendola, “ha conosciuto l’impegno, anche durissimo, del Piano di rientro. Abbiamo fatto bene i compiti a casa, ci è stato riconosciuto dalla Corte dei Conti e dal Ministero dell’Economia. Oggi, possiamo dire agli ammalati e ai cittadini pugliesi, che dotiamo i nostri ospedali non solo delle migliori tecnologie e delle migliori strutture, di sale operatorie messe a norma e di macchinari moderni, ma finalmente torniamo ad assumere personale. Mancavano figure specialistiche e primari. Oggi questa strozzatura finisce e si ricomincia a respirare”.
“Tante volte – ha spiegato il Presidente della Regione Puglia – il blocco del turn over l’abbiamo percepito come una barriera all’esercizio del diritto alla salute dei cittadini, oggi comincia un’altra storia. Una storia che continuerà ad essere fatta nel segno della razionalizzazione e centralizzazione delle spese, della sobrietà e moralità nei modelli di governance e della centralità della domanda di salute nell’organizzazione sanitaria”. 
A margine della conferenza stampa, è stato sottoscritto il disciplinare per l’avvio della progettazione del nuovo ospedale di Taranto.
“Abbiamo firmato – ha detto Vendola – le prime carte utili al progetto definitivo del nuovo ospedale di Taranto. Un ospedale per cui sono impegnati 207 milioni di euro, che costituirà uno dei più importanti poli sanitari di tutto il Mezzogiorno. Dotare Taranto di una struttura moderna, che incarnasse l’idea di un investimento strategico sul ciclo della salute nella “città della malattia”, è stato l’obiettivo perseguito in tutti questi anni. Con la firma di oggi, mettiamo la prima pietra, è come lenire un po’ il dolore di quella città”.