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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Renzi ha firmato pacchetto da 857 milioni di euro di investimenti per Taranto. Le critiche del governatore della Puglia: sono vecchi soldi già stanziati

A Taranto il premier Matteo Renzi è arrivato con due ministri e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. E' arrivato in forze, quindi, per inaugurare il nuovo allestimento del Museo Archeologico Nazionale (MarTa). Ad aspettarli, oltre alle autorità locali e il presidente della Regione, anche manifestanti riconducibili alla sinistra radicale, movimenti ambientalisti e Cobas con uno striscione eloquente: ci stanno ammazzando. Il riferimento è alla questione ambientale e il caso Ilva. E per non lasciare dubbi sulle ragioni della protesta hanno urlato che “Il decreto Ilva è contro Taranto, contro i cittadini, contro i lavoratori". C'era anche il comitato Verità per Taranto che ha portato 70 sagome di bambini per spiegare che "questa è la città in cui muoiono il 20 per cento di bambini più che nel resto d'Italia". A sbarrare l'ingresso al museo alla decine di manifestanti hanno provveduto le forze dell'ordine.

Matteo Renzi, avendo accanto tre suoi uomini di governo (oltre a De Vincenti anche il ministro della Cultura Dario Franceschini e e il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio), ha detto che "tropo spesso la politica a Taranto ha pagato con assegni a vuoto, noi siamo qui per dire che è finita la stagione degli assegni a vuoto. La nostra è tutt'altro che una passerella, noi siamo qui per verificare i risultati concreti e cosa manca a Taranto".
Poi il presidente del Consiglio è andato dritto al punto dolente: quello dell'Ilva e la perenne dicotomia tutela ambientale e difesa dei livelli occupazionali. "L'attenzione su Ilva – ha dichiarato Renzi - deve esser molto chiara. Noi abbiamo a cuore la salute dei cittadini, la politica per anni non ha fatto il suo lavoro e noi stiamo facendo gli straordinari per recuperare, ma ci vuole uno sforzo collettivo”.

Infatti, poco dopo Renzi, assieme ai suoi tre uomini di governo, è andato a firmare il 'Contratto per lo sviluppo di Taranto', cioè un pacchetto da 857 milioni di euro per la città jonica. Investimenti per cultura, scuola, porto e ambiente.

A Taranto c'è stato anche Michele Emiliano. Il governatore della Puglia però è stato duro nel commentare con i giornalisti la visita di Renzi. "Da quanto mi sembra di capire per
Taranto - ha detto Emiliano - non c'è una lira in più, non so se è chiaro, sono tutti soldi che erano stati già stanziati dall'amministrazione precedente regionale e solo in piccola parte dai governi passati. Qui, oggi, abbiamo fatto solo un riepilogo, una ri-firma. La ri-firma è un istituto giuridico che ho appreso essere nell'ordinamento italiano". Per quanto riguarda più specificatamente l'Ilva: "Mi piacerebbe conoscere quanto è stato speso di quei 600 milioni di euro che sono stati dati ai Commissari per l’adempimento dell’AIA e a che punto siamo sulle prescrizioni ambientali. È bene ricordare che l’adempimento di queste prescrizioni è essenziale per ottenere, poi, la compatibilità costituzionale del Decreto”.

“Sull’ultimo Decreto Ilva – ha poi evidenziato Emiliano – preferirei esaminare il testo complessivo. Se ho capito bene, il ruolo della Regione Puglia nella tutela delle questioni ambientali e della salute, nella fase di vendita della fabbrica, è abbastanza marginalizzato, quindi, verificheremo se ci sono delle situazioni di conflitto di attribuzioni da far valere davanti alla Corte Costituzionale e, come parte offesa nel processo, valuteremo il Decreto nel suo complesso". Insomma, frecciate al suo “capo” del partito. Sembra passato il tempo dei “panzerotti”: Solo qualche mese addietro i due si chiarirono mangiando il panzerotto pugliese.

Renzi invece le frecciatine le ha rivolte, indirettamente, ai manifestanti: “Io mi prendo gli insulti, non ho paura, ma mi sta a cuore che Taranto tenga insieme il sacrosanto diritto alla salute con il sacrosanto diritto al lavoro".

Poi altra frecciatina ai comportamenti errati di alcuni: “mi dicono che nel porto di Taranto sono state inabissate circa 130 autovetture”. Nel museo però ha visto la Tomba dell'Atleta - sarcofago che contiene i resti di un atleta che partecipò alle Olimpiadi dell'Antica Grecia - e diversi reperti dell'era ellenica e pre-ellenica. Fortunatamente Taranto è anche storia e cultura e il museo archeologico lo conferma. (Giancarlo Vincitorio)