Gio19092024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

La proiezione del cortometraggio presso l’Apulia Film Commission, a ingresso gratuito

Il dramma collettivo e privato della Fibronit, la “fabbrica dei veleni”, torna nel commosso cortometraggio Cara Alice del ventunenne barese Gabriele Armenise, allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, che sarà presentato in conferenza stampa il prossimo 21 febbraio alle ore 10.00 presso l’area ex Fibronit di via Caldarola Bari e proiettato in anteprima assoluta al pubblico alle ore 15.30, della stessa giornata, presso l’Apulia Film Commission di Bari, Lungomare Starita 1. Il film è stato prodotto dalla Sadico Film Factory, con il contributo del Garante Regionale per i Diritti del Minore, dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia, dott. Ludovico Abbaticchio, e della cooperativa sociale “Il Nuovo Fantarca” di Bari.

Alla conferenza stampa delle ore 10.00 presso l’area ex Fibronit di Bari parteciperanno oltre al regista, il presidente della Giunta regionale Michele Emiliano, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, il Garante regionale per i diritti del minore dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia Ludovico Abbaticchio, il sindaco del Comune di Bari Antonio Decaro, l’assessore all’ambiente del Comune di Bari Pietro Petruzzelli, il presidente del Comitato Cittadini Fibronit Nicola Brescia e la presidente del “Nuovo Fantarca” Rosa Ferro.

Alla proiezione del cortometraggio delle 15.30 presso l’Apulia Film Commission, a ingresso gratuito e fino ad esaurimento dei posti, interverranno il regista, il protagonista Fabio Salerno, il cast e i produttori. 
Entrambi gli incontri saranno moderati dal docente di Storia del cinema all’Università di Macerata e critico cinematografico Anton Giulio Mancino. Tra i partecipanti all’anteprima delle 15:30 Alessandro Loprieno fondatore e Ceo di We Short.
Cara Alice, notevole esempio di cinema civile e intimista, opera appassionata e lucida di uno dei cineasti emergenti del panorama barese come Gabriele Armenise, contribuisce a riportare in chiave audiovisiva, all’attenzione di tutti, l’inveterata questione del rapporto tra salute e lavoro che nella pesante eredità del caso Fibronit, tra “pane e amianto”, ha rivelato il suo volto più cupo.  Gli appuntamenti imperdibili del 21 febbraio offriranno l’occasione quindi per confrontarsi in un contesto corale, culturale e civile con i rappresentanti delle istituzioni e con coloro i quali hanno vissuto in prima persona il dolore e il vuoto lasciato da quella tristemente nota “fabbrica dei veleni”