Berlusconi da Putin ma per il tribunale Bari è assente ingiustificato
Silvio Berlusconi sarà prelevato e accompagnato in tribunale a Bari dai carabinieri il 10 luglio affinché ci sia la certezza della sua presenta alla prossima udienza del cosiddetto «processo escort» che oggi avrebbe dovuto testimoniare. Processo – è bene chiarirlo – in cui Berlusconi non è imputato ma semplice testimone citato dagli avvocati difensori di Massimiliano Verdoscia e Letizia Filippi.
L'accompagnamento coatto è scattato come conseguenza alla decisione del Tribunale di Bari di non ritenere provato l’impedimento dichiarato da Berlusconi. Sostanzialmente Berlusconi aveva prodotto documentazione finalizzata a dimostrare i suoi impegni internazionali con Putin.
Gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto, hanno commentato aspramente il provvedimento di accompagnamento coatto: “La decisione del Tribunale di Bari appare davvero surreale. È stata prodotta una lettera autografa attestante l’impegno internazionale a seguito dell’invito con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nonché una attestazione a firma di un parlamentare, quindi un pubblico ufficiale, l’On.le Valentini e sulla sussistenza dell’incontro nei giorni 25-26-27-28 giugno”.
Notizia comunque anche confermata dagli organi di informazione con i dettagli dell'incontro tra i Berlusconi e Putin. “Infatti, tutti i principali giornali nazionali, nonché i mezzi televisivi, hanno dato ampio risalto a tale delicato incontro che si svolge in un momento così difficile nei rapporti fra l’Europa e la Federazione Russa” hanno spiegato i due avvocati.
Ed ora i legali di Berlusconi segnaleranno tale situazione – cioè ciò che loro giudicano essere un ingiusto provvedimento – al CSM. “Disporre l’accompagnamento coattivo nei confronti di un teste che dichiara di essere disponibile per l’udienza immediatamente successiva appare – affermano Ghedini e Sisto - decisione del tutto contraria alle norme previste dal codice. Una decisione così grave dovrà obbligatoriamente essere segnalata al Consiglio Superiore della Magistratura per i provvedimenti del caso. Comunque tale accadimento dimostra una volta di più qual è l’atteggiamento nei confronti del Presidente Berlusconi che in quel processo è semplicemente un testimone che peraltro ha già annunciato che su indicazione dei suoi difensori si avvarrà della facoltà di non rispondere”.
Non sono mancate ovviamente anche le reazioni politiche. Una fra tutte quella di Paolo Romani, presidente del gruppo di Forza Italia al Senato.
“La decisione del Tribunale di Bari di disporre l'accompagnamento coatto del presidente Silvio Berlusconi dimostra – ha detto Romani - sempre con maggiore forza l’inaccettabile follia persecutoria in atto nei suoi confronti”. (Mauro De Carlo)
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