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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

La Puglia nel 2014 ha perso molti posti di lavoro. I dati Istat. Preoccupa inoltre la contestuale crescita della criminalità

Il sogno è finito. La favola di una Puglia migliore è svanita dopo essersi infranta contro l’amara verità dei dati statistici. Numeri nudi che la dicono lunga sulla capacità formidabile dimostrata dalla macchina della propaganda negli ultimi dieci anni. E’ l’Istat a dirci ora che nel 2014 la Puglia ha perso importanti punti in termini di occupazione. Altro che trend, altro che ripresa. L’economia non è florida e nemmeno arranca: è in picchiata e le conseguenze sono evidenti con la perdita di posti di lavoro.

Questo mentre altre regioni partono davvero per la ripresa. E’ il caso del Pil fatto registrare da Valle d’Aosta, Lazio (+1,4% per entrambi), Molise (1%), Marche, Veneto e finanche Basilicata e Calabria. Il Lazio è anche la regione che vede la maggiore crescita dell’occupazione (+3%), seguito da Basilicata, Molise e Marche. Il calo peggiore, invece, è in Puglia (-2,1%). Ma non ci avevano detto che il modello economico varato dal governo regionale era tale da produrre incrementi occupazionali?

Che dire di un altro dato sconvolgente: quello dell’elevato tasso di criminalità nel capoluogo regionale pugliese. A Bari il 67% dei commercianti paga il pizzo alle organizzazioni malavitose. Insomma, 7 commercianti su dieci pagano la tangente in questa città che per dieci anni è stata governata da un sindaco magistrato, Michele Emiliano, che dalla primavera è diventato presidente della Regione Puglia.

Il dato di “Bari criminale” è vero perché rivelato pubblicamente dal questore Antonio De Iesu. “A Bari siamo ad oltre il 60% in riferimento ai commercianti taglieggiati. Un dato inquietante, grave”. Come dargli torto se il dato nazionale ha una percentuale che si ferma al 21%. Bari, invece, supera anche la media regionale. In Puglia, infatti, il fenomeno del pizzo colpisce il 50% dei commercianti. E’ questa la Puglia che non ti aspetti, che immaginavi relegata agli stereotipi del passato. De Iesu aggiunge che a Bari “si assiste ad un notevole aumento dei reati predatori, con una netta recrudescenza delle rapine a supermercati e tabaccherie che ormai sono considerati come bancomat dai giovani delinquenti. Hanno 20 o 19 anni e facce da bambino ma costoro hanno già commesso tantissime rapine e in queste rapine per poche centinaia di euro questi criminali possono uccidere”.
Un quadro desolante per Bari e la Puglia intera a cui si deve porre rimedio iniziando a capire gli errori che sono stati commessi soprattutto nell’ultimo decennio. (Rezarta Tahiraj)