Avvocato Calò ha sparato 15 colpi di pistola per uccidere il suo cliente Carluccio
Ha ammesso di aver ammazzato il proprio cliente l'avvocato civilista Fortunato Calò. Non poteva fare diversamente. Ad Oria, nella stanza dello studio legale associato, c'erano soltanto loro due: il reo confesso omicida e la vittima. A morire crivellato dai colpi di pistola è stato il 45enne Arnaldo Carluccio di Torre Santa Susanna.
Il presunto assassino è da ieri in carcere. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri pochi minuti dopo l'omicidio. A chiedere il loro intervento è stato proprio il 57enne Calò per il tramite di altri avvocati. Dopo aver sparato, addirittura quindici i colpi di pistola contro il suo cliente, è uscito dalla stanza ed ha chiesto ai suoi colleghi di quello studio legale associato di avvertire i carabinieri. Quando i militari sono arrivati il presunto omicida ha consegnato la pistola utilizzata. Un'arma (calibro 9x21) legalmente posseduta per uso sportivo ma che non poteva e non doveva essere lì, nell'ufficio, ma nell'abitazione.
In carcere Calò ha confessato al fianco del suo legale Pasquale Annicchiarico descrivendo l'accaduto e spiegando di essere stato più volte minacciato da Carluccio per una causa pendente presso il tribunale di Brindisi. A conferma delle presunte minacce Calò ha detto di aver ricevuto numerosi sms dalla vittima. Il suo telefono è stato consegnato da lui stesso ai carabinieri proprio per fornire ulteriore prova di queste minacce che sarebbero state ripetute anche ieri pomeriggio da Carluccio nel litigio avuto nello studio legale. La discussione si è fatta aspra con urla e insulti ascoltati anche nelle altre stanze. Tutti coloro che erano nello studio al momento dell'omicidio stati già ascoltati ai fini dell'indagine come persone informati dei fatti. L'attività investigativa è coordinata dal sostituto procuratore di turno, Raffaele Casto.
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