Comitato No Tap prende le distanza dai manifestanti che hanno distrutto il muretto millenario
Dovrà essere ricostruito il muretto a secco millenario distrutto da alcuni manifestanti No TAP. “La distruzione di quel muro di cinta della masseria di San Basilio di Melendugno (Lecce) ci addolora e rappresenta la perdita di una parte del simbolo di questa battaglia”. Lo scrive il comitato No Tap nella sua pagina Facebook che prende le distanze dagli autori di quello scempio: “chi è responsabile di quell'atto non combatte contro la TAP, non combatte per il rispetto della nostra storia, della nostra terra, delle nostre genti. Chi ha distrutto quel muro è come TAP, il comitato è stato sempre lontano da questi atti di inciviltà”.
Poi l'esortazione a mantenere la protesta sempre nei limiti della civiltà: “contro questa violenza che alcuni vogliono infliggere al luogo in cui viviamo, pensiamo che ognuno sia libero di protestare nel modo che ritiene opportuno nel limite in cui il mezzo di lotta non comprometta il fine della lotta stessa”.
Per ricostruirlo si farà carico il comitato No Tap assieme ai maestri d'ascia del luogo. Ad assumere tale impegno è stato Gianluca Maggiore, a capo del comitato, che questa mattina assieme al sindaco del comune salentino Marco Potì e al comandante dei vigili urbani di Melendugno Antonio Nahi, ha effettuato nel sopralluogo dello scempio storico.
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