Xylella: più di un milione gli ulivi da abbattere nel Salento
Il rischio è di provocare un profondo cambiamento nel paesaggio della Puglia, in particolare nel Salendo dove il batterio Xylella fastidiosa ha già infettato il 10% degli undici milioni di alberi d'ulivo. Se sarà eseguito l'ordine dell'Europa nel Salento saranno tagliati più di un milione di alberi, molti addirittura plurisecolari e dal tronco gigante. L'ulivo è il simbolo della Puglia e non a caso è raffigurato finanche nel logo della Regione. E' assolutamente una risorsa identificativa del territorio e anche per questo va salvata. La Xylella fastidiosa è un flagello anche per l'economia della Puglia e ridurrebbe al lastrico il folto esercito degli olivicoltori. Gli uliveti in Puglia hanno un'estensione complessiva di 3777mila ettari. Un grande “polmone verde” che contribuisce ad abbattere il carico di CO2 in atmosfera.
L'ordine dell'Europa è di abbattere anche gli ulivi sani se disgraziatamente si trovano nel raggio di cento metri da quello dichiarato infetto. Insomma, una strage. Gli olivicoltori ritengono che non sia questa la strada da percorrere per affrontare il problema. Meglio puntare soprattutto nella ricerca scientifica. Al momento, ad esempio, c'è chi pensa di creare una cura che prevede iniezioni con nanovettori che veicolati nei vasi linfatici della pianta penetrerebbe nella parete cellulare del batterio e lo annienterebbe.
Il parere ricorrente degli studiosi è che la Xylella si trasmette attraverso insetti vettori, in particolare quelli della famiglia delle Cicadellidae. Questi insetti si nutrono succhiando dai vasi linfatici delle piante. Nutrendosi da una pianta infetta trasmettono poi il batterio a una pianta sana. L'equipe del dottor Donato Boscia del CNR di Bari (Istituto per la protezione sostenibile delle piante) ha scoperto che nel caso specifico della Xylella che ha colpito gli olivi pugliesi, l'insetto vettore è la Philaenus spumarius, nota come sputacchina. Tutti concordono che è necessario fare compiere le buone pratiche agricole per impedire il contagio. Innanzitutto fare arature e fresature del terreno per impedire la nascita delle erbacce perchè è lì che trovano ambiente favorevole gli insetti vettori del batterio. Lavori che comportano costi per gli olivocoltori e non tutti sono in grando di affrontare tale spesa. (Carmelo Molfetta)
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