M5S: presidente Loizzo rispetti anche le opposizioni e non solo il suo PD. Polemiche per la legge sul reddito di dignità in Puglia
Botta e risposta tra M5S e presidente consiglio regionale. L'argomento che rende roventi le parole è quello della legge regionale che introduce il reddito di dignità e individua politiche per l'inclusione sociale attiva. Il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, ha espresso pubblicamente la propria soddisfazione per l’esito del voto in aula consiliare. Ma proprio su quanto accaduto in aula prima dell'approvazione sono volate parole forti tra M5S e Loizzo. Quest'ultimo aveva dichiarato “inammissibili” gli emendamenti proposti dai pentastellati. “Ribadisco che quegli emendamenti erano assolutamente improponibili, non avevano nessun senso – chiarisce Loizzo - all’interno dell’articolato di legge, così come certificato dai referti tecnici. Pertanto, sulla base del Regolamento, l’Ufficio di Presidenza li ha ritenuti inammissibili. La cosa più triste è che i 5 Stelle hanno preferito abbandonare l’Aula, invece di partecipare, sia pure con le loro diverse sensibilità, alla definizione di una legge importante e innovativa, con cui si tenta di dare una risposta al disagio sociale e alle povertà. Evidentemente c’è chi è abituato a organizzare pagliacciate e si preoccupa meno di offrire risposte concrete ai problemi della comunità”.
Loizzo aveva spiegato meglio il suo giudizio positivo alla nuova legge: “Nella situazione di grave difficoltà per i cittadini, affrontare il nodo delle vecchie e nuove povertà è fondamentale. Partire dai più deboli e da quanti più soffrono la crisi nella nostra regione, è l’atteggiamento corretto – ha detto Loizzo - davanti ad un tema scottante, rappresentato dalle difficoltà delle persone e delle famiglie. Ora occorre insistere nell’informazione sui contenuti della legge, raggiungendo i territori, le associazioni, il volontariato e gli stessi possibili destinatari finali, che vivono un disagio sociale profondo”.
Tutti gli 8 consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno immediatamente fatto sentire le proprie forti proteste per l'atteggiamento e i giudizi espressi da Loizzo.
“Ci dispiace che oltre ad aver mostrato poco rispetto non solo per noi ma per l’intero Consiglio regionale, il presidente Loizzo continui – affermano i pentastellati con un documento a firma congiunta dell'intero gruppo consiliare - ad insultare il nostro operato usando termini poco edificanti come ‘emendamenti sgangherati’ o ‘pagliacciate organizzate’ arrogandosi il diritto di giudicare il lavoro di uno dei tanti gruppi regionali che, invece, chi ricopre un ruolo di garanzia come il suo dovrebbe curarsi di rispettare. Purtroppo dobbiamo constatare ciò non accade oggi come è accaduto raramente in occasione di quasi tutti i lavori consiliari.
Continuiamo a ribadire – dichiara il gruppo M5S - che i nostri emendamenti erano assolutamente pertinenti con la proposta in discussione non a caso non abbiamo avuto problemi a renderli pubblici, ciò di cui forse non si voleva parlare era il riferimento a eventuali tagli agli stipendi dei consiglieri o ai vitalizi degli ex-consiglieri.
Il gruppo M5S ha lavorato duramente come sempre accade, per provare a migliorare un provvedimento – spiegato con il documento - nell’interesse dei pugliesi, pur non condividendone l’impostazione di base e sulla scorta di questo lavoro ha presentato diversi emendamenti, tutti bocciati in Commissione e quasi tutti bocciati in Aula, quando non addirittura ritenuti inammissibili senza spiegazione alcuna da parte del presidente del Consiglio regionale, nonostante le nostre ripetute richieste. Ecco perché riteniamo inaccettabili frasi come ‘qui si fa come dico io’ o ‘è insindacabile’ che rimandano a tempi fin troppo bui della storia del nostro Paese.
Che piaccia o no al presidente Loizzo, quando agisce da Presidente del Consiglio regionale deve preservare e avere rispetto per tutti i Gruppi e non solo per il Governo o per il Partito Democratico di cui fa parte. Lo chiediamo – concludono i consiglieri del M5S - non per rispetto a noi o alle altre forze di opposizione ma per rispetto alle centinaia di migliaia di pugliesi che ci onoriamo di rappresentare nelle istituzioni”. (Giancarlo Vincitorio)
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