malasanità: morire in Puglia ostacolati dalle liste d'attesa
"Se ci dobbiamo arrendere all’idea che si possa morire non per tragico ed inesorabile decorso di una malattia, ma perché la cosa pubblica si governa con i piedi e senza alcun senso di estremo rispetto per i cittadini, allora possiamo anche rassegnarci alla possibilità di perdere alle elezioni. Ma senza alcun intento di fare filosofia su una vicenda umana per la quale provo sinceramente molta rabbia, sento di dover dire che una Regione dove qualcuno muore davanti ad un reparto perché ha dovuto attendere 75 giorni per un controllo al cuore è una Regione che non mi rappresenta e mi vergogno da cittadino”. Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio Regionale, Nino Marmo, esponente di Forza Italia . “Quando i cittadini si imbattono in liste d’attesa tanto lunghe da costituire un ostacolo per la guarigione –prosegue Marmo - devono sapere che l’azzeramento dei tempi non è una chimera: è una cosa possibile e le strade che suggeriamo da sempre a questa sinistra, ma senza successo, sono quelle che abbiamo praticato già in passato e prima dei loro dieci anni di governo. Questo è un dato importante perché non si può continuare a pensare che un politico sia uguale ad un altro e che in ogni partito ci siano logiche perverse con cui vengono selezionati manager delle Asl e primari e così via. Non è vero e lo dico senza paura. Il centrodestra ha schierato un senologo di fama oltre che per la sua autorevolezza politica, anche per quello che rappresenta: partendo proprio dal più grande fallimento di Vendola ed Emiliano, la sanità, noi proponiamo un’eccellenza. Un chiaro messaggio di speranza in un cambiamento possibile per il bene della Puglia. Infine –conclude Marmo- quale fiducia si può avere in una sinistra dove già oggi Elena Gentile litiga con Emiliano perché rivuole il suo posto nell’assessorato alla Sanità?”.
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