Emiliano discredita gli ex assessori PD alla sanità
Ignazio Zullo, capogruppo de Conservatori e riformisti in Consiglio regionale, sfrutta una dichiarazione del governatore Emiliano per fargli ammettere indirettamente che tutti gli assessori che si sono succeduti nei dieci anni di governo Vendola sono stati sostanzialmente un disastro. Emiliano aveva dichiarato: "sto facendo uno sforzo enorme per tenere lontana la cattiva politica dalla sanità. E se mollo un millimetro torna tutto daccapo". Per questo Emiliano ha comunicato di voler continuare a ricoprire pure il ruolo di assessore alla Sanità della Regione Puglia.
Ed ecco il commento di Zullo: “Tenere lontana la cattiva politica” è un’affermazione che la dice lunga su quello che Emiliano pensa della Politica, della quale ha una visione negativa e riduttiva tanto da fargli immaginare che un Assessore alla Sanità possa occupare le sue giornate per “andare a trovare un direttore generale”… per chissà quali motivi, o interessato ad “intervenire sul trasferimento di un portantino”.
Tenuto conto che la maggior parte degli assessori regionali alla Sanità degli ultimi 10 anni, ovvero da quando lui fa politica, sono stati del Partito democratico, Zullo deduce "che deve essere rimasto non poco “provato”, sconvolto, dalla loro gestione da preferire sobbarcarsi il doppio ruolo (presidente e assessore alla Sanità) pur di tenerli lontani".
Zullo afferma anche che "senza entrare nel merito della decisione e delle affermazioni del presidente Emiliano - per le quali la sua parte politica dovrebbe se non sentirsi offesa, quanto meno interrogarsi e avere un sussulto di fronte a così pubbliche accuse - intendo far rilevare al presidente Emiliano che sarà pur vero che nella Sanità la tematica dei “trasferimenti” può essere particolarmente sensibile, ma che ci creda o meno non è l’unico settore che ha a che fare con analoghe problematiche. Simili pressioni si hanno anche nei Trasporti o nelle tante Agenzie e Dipartimenti regionali".
La conclusione di Zullo: "E allora ad Emiliano non resta che accorpare tutte le deleghe su di sé, così avrà la certezza che terrà sì la'cattiva politica' fuori dal Palazzo, ma insieme anche la democrazia e la partecipazione.”
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