Introna: meglio un referendum per bloccare trivelle in mare
“Mercoledì, a Policoro, nella manifestazione No triv, mi farò interprete dell'esigenza di una consultazione popolare, per abrogare le norme che consentono attività legate agli idrocarburi sottomarini”, è la dichiarazione del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, che come annunciato sarà in Basilicata il 15 luglio, con il Gonfalone della Regione, a ribadire la ferma opposizione alle trivelle, confermata da anni dall'Assemblea pugliese.
Il progetto referendario è stato lanciato a tutti Consigli regionali dal Coordinamento Nazionale No Triv - Associazione A Sud e l'Abruzzo ha già comunicato l'assenso di massima. Intanto, spiega Introna, “si tratta di un referendum abrogativo dell'art 35, comma 1 del Decreto Sviluppo del 2012, che porta la firma del Governo Monti, ma sotto tiro potrà finire quanto prima anche lo Sblocca Italia-sblocca trivelle del Governo Renzi”.
Pur ampliando il divieto di attività petrolifere alle 12 miglia marine, lungo tutta la fascia costiera italiana, il Decreto Monti del 2012 ha salvato i procedimenti già avviati a quel momento, di fatto validandoli. “Il risultato – osserva il presidente Introna - è che si è affermato un divieto per il futuro, ma si è allo stesso tempo spalancata la porta alle le istanze già presentate dalle multinazionali a quella data”.
Occorre intervenire in tempo, con un referendum abrogativo di iniziativa delle Regioni, ai sensi dell'art. 75 della Costituzione. “Condivido l'esigenza di preservare tutti i mari e le coste italiane dall'impatto: Sicilia, Ionio e l'Adriatico dal Salento all'arco veneto-giuliano – sottolinea Introna - per difendere dalla marea nera le spiagge, il turismo, la balneazione, la pesca. Per questo sarò a Policoro, con il presidente della Regione, Emiliano e con tutti i sindaci, a rivendicare le ragioni di chi chiede di non pregiudicare la 'bellezza' che fa amare il nostro Paese e la Puglia in tutto il mondo. Resta il fatto, inoltre, che attendiamo ancora da Bruxelles una moratoria dello sfruttamento degli idrocarburi sottomarini , ai quali tutta la Comunità dovrà attenersi”.
A Policoro, mercoledì 15 luglio, istituzioni, amministrazioni, associazioni e cittadini di tutto il Sud protesteranno “contro la minaccia che le torri petrolifere portano al turismo, alla pesca, lo sviluppo sostenibile dell’economia legata al mare e alle sue tante risorse”.
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