Riutilizzo acque reflue. Stea: "Una risorsa per la Puglia"
“Per la sitibonda Puglia, una boccata di ossigeno può arrivare dal riutilizzo delle acque reflue, tanto per l’uso in agricoltura, quanto civile e industriale”. E’ quanto sostiene Gianni Stea, consigliere regionale del Gruppo Ap-Ncd-Lista Schittulli, che ha avviato una serie di azioni per sensibilizzare i rappresentanti delle principali associazioni agricole e gli amministratori locali soprattutto dell’Area metropolitana barese, del Sud Barese e della Capitanata, le cui colture - vigneti e uliveti - meglio si prestano all’uso di tale inesauribile risorsa.
“Personalmente – annuncia Stea – certo di un suo interessamento, chiederò all’assessore Gianni Giannini di lavorare a progetti che consentano l’accesso ai fondi europei per la realizzazione di impianti per il recupero delle acque reflue”.
“Per le caratteristiche geomorfologiche e meteorologiche, la Puglia è tra le regioni europee che può trarre i maggiori vantaggi dall’utilizzo di questi impianti di rigenerazione delle acque – dice Gianni Stea -. La falda acquifera, che deve già fare i conti con lunghe stagioni siccitose e quindi soggetta a continui prelievi, spesso è a livelli molto bassi, con notevoli disagi per i lavori nei campi e un grande spreco del prezioso liquido”.
“Oltretutto le modalità di riutilizzo delle acque reflue sono tecnologicamente molto avanzate –conclude Stea - sia per uso irriguo che per uso industriale. Possono servire ad esempio per irrigare colture destinate al consumo umano o animale, colture destinate alla produzione di energia elettrica, oppure per l'irrigazione di giardini, campi sportivi e spazi verdi in genere, per la pulizia delle strade dei centri urbani, per il lavaggio dei cassonetti dell'immondizia, per l'approvvigionamento degli impianti di raffreddamento e riscaldamento, o anche come acqua per gli impianti antincendio, di lavaggio e per i cicli di lavorazione industriale”.
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