Decarbonizzare la Puglia. Le proposte di Emiliano per Enel e Ilva
Il governatore Michele Emiliano è intervenuto a Parigi alla Conferenza sul Clima. Lì ha portato una proposta che è stata rivolta al governo Renzi per decarbonizzare la Puglia. Era presente, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente.
Emiliano ha spiegato la sua ipotesi: utilizzare il gas trasportato da TAP dal Mar Caspio in Puglia per alimentare sia la centrale a carbone dell'Enel a Cerano che l'Ilva.
“Noi in Puglia abbiamo due fabbriche di energia e di acciaio, Cerano di Brindisi e ILVA di Taranto, che sono le più grandi del settore in Europa, entrambe a carbone. Le conseguenze – ha detto Emiliano - sono pesanti, con livelli epidemiologici molto preoccupanti e, soprattutto, emissioni di polveri sottili e CO2 fuori dall’ordinario”.
Emiliano a questo punto ha indicato la soluzione del gas: “È evidente che il gas costituisce in questo momento un’alternativa senza paragoni rispetto al carbone. Da qui l’idea di dare un senso ad un’altra grande opera infrastrutturale che sta per sorgere in Puglia a seguito di accordi internazionali: il gasdotto TAP, Trans Adriatic Pipeline”.
Ma come fare giungere il gas il più vicino possibile alla centrale Enel di Brindisi? Emiliano lo ha spiegato così: “La nostra proposta è spostare il suo approdo da Melendugno al porto di Brindisi, dove il gasdotto si aggancerebbe ad una rete già esistente, e fare in modo che quel gas (si parla di 20 miliardi di metri cubi l’anno) vada ad alimentare sia la centrale elettrica di Cerano che l’acciaieria dell’ILVA. Ci rendiamo conto che è uno sforzo importante ma penso ne valga la pena”.
Progetti dalla realizzazione impossibile o forse troppo lunga nel tempo? Emiliano è andato alla Conferenza per illustrare le sue idee, le sue proposte con un intento ben preciso: “partecipare significa naturalmente condividere i principi e i valori della Conferenza sul Clima, dare un contributo all’emancipazione dell’umanità alla sua adolescenza tecnologica e politica, ma poi soprattutto fare qualcosa e subito”.
I capisaldi delle proposte di Michele Emiliano:
1. Rivisitazione arrivo e sviluppo del tracciato del gasdotto TAP. Sarebbe infatti auspicabile prevedere l’arrivo a Brindisi Capo Bianco, per proseguire su elettrodotto già esistente Taranto-Brindisi, e poi per la Massafra-Biccari e ricongiungersi alla dorsale adriatica realizzando così una minimizzazione degli impatti (si eviterebbe la realizzazione di un nuovo Hub recuperanado quello già realizzato da British LNG, la realizzazione di 50 km di corridoio teconologico e rete SNAM, si arriverebbe in un punto di costa già antropizzato e servito , quale il Porto di Brindisi);
2. Trasformazione della siderurgia a Taranto dal ciclo minerale – coke - altoforno al ciclo minerale - riduzione diretta - forno elettrico – rottame, prevedendo l’utilizzo delle nuove disponibilità di gas naturale (gasdotto Brindisi - Taranto in parallelo all’elettrodotto esistente o comunque nel transitorio nuovi apporti da definire con SNAM) e di energia elettrica pulita. Si precisa che la riconversione sarà corredata da un programma di dettaglio di formazione preventiva e ricollocazione utile del personale ILVA e terzo nei cantieri da attivare e nelle attività di dismissione impianti e bonifica. I soggetti potenzialmente deputati alla attuazione della riconversione dello Stabilimento ILVA di Taranto, potrebbero essere gli Organi di Governo Centrale, la Regione Puglia, unitamente ai detentori delle tecnologie DRI e forni elettrici, TAP, SNAM, ENEL, ai Fornitori di materie prime, ai Clienti prodotti finiti, prevedendo eventuali formule di Project Financing. Tale modalità operativa consentirebbe di scongiurare l’eventualità di incorrere in possibili contestazione da parte della Commissione Europea Concorrenza per “Aiuti di Stato” ad una Società privata. Infatti, nuovi finanziamenti in favore di ILVA potrebbero costituire una violazione dell'articolo 107 del Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) che recita: “Salvo deroghe contemplate dai trattati, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza”.
3. Riqualificazione Area Portuale di Taranto e Riordino Attività Industriali e Servizi;
4. Avvio dei processi di bonifica ambientale anch’essi eco-sostenibili, come la phytoremediation e il recupero dei metalli pesanti, innescando così un circolo virtuoso di valori aggiunti nella ricerca, nell’agricoltura e nell’industria.
5. Riconversione Versalis, Raffineria di Taranto e relativa Centrale EniPower (da definire con gruppo Eni anche in relazione al nuovo insediamento Tempa Rossa);
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Passaggio integrale della centrale di Brindisi Sud a gas naturale;
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eventuale dismissione della centrale di Brindisi Nord e recupero delle aree della stessa e della colmata ex Rigassificatore per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da solare termodinamico (no fotovoltaico), con le nuove tecnologie a vaporizzazione diretta senza sali fusi;
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Revisione Procedura VIA nazionale per la ricerca di idrocarburi nell’Adriatico finalizzata all’acquisizione del parere endoprocedimentale obbligatorio di competenza del CTR Puglia di cui all’art. 10 del D.Lgs. 105/2015. Integrazione di tale aspetto nelle attività istruttorie in essere;
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Favorire l’utilizzo dei carburanti alternativi ai prodotti petroliferi, quali ad esempio il GNL, in linea con il più ampio disegno di politica energetico-ambientale dell’Unione Europea che mira alla transizione verso un’economia low-carbon. In particolare, nel gennaio 2013 la Commissione ha messo a punto il Pacchetto “Clean Power for Transport” che tra le altre cose ha predisposto una proposta di Direttiva sullo “sviluppo di infrastrutture per la diffusione dei carburanti alternativi” [COM (2013) 18final]. I carburanti indicati come alternativi all’interno della proposta sono il gas naturale (sia sotto forma compressa sia liquida CNG/LNG), i biocarburanti, l’energia elettrica e l’idrogeno. Quanto detto è da tenere in considerazione in relazione al realizzando deposito costiero di GPL a Manfredonia.
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