Di nuovo dell'Asi Brindisi la Piattaforma polifunzionale per rifiuti industriali
Dalla Termomeccanica è tornata al Consorzio ASI di Brindisi la Piattaforma Polifunzionale per lo smaltimento dei rifiuti industriali.
Un passaggio reso necessario dopo la unilaterale risoluzione del contratto da parte di Termomeccanica in seguito alle difficoltà e alle lungaggini incontrate per il rilascio delle A.I.A. per la costruzione e gestione delle diverse linee funzionali costituenti l’impianto.
In seguito al disimpegno dell’ultimo gestore che ha operato sulla Piattaforma, la Veolia, ci sono stati diversi incontri fra Prefetto, Azienda, Consorzio, Provincia e sindacati in cui si ottenne di far richiedere a Veolia la Cassa Integrazione Guadagni c.d. in deroga per i dipendenti addetti all’impianto.
In quella stessa sede, fra le altre cose, fu chiesto al Consorzio di prevedere nei bandi per l’individuazione del nuovo concessionario di pubblico servizio una clausola sociale che garantisse l’assunzione dei predetti dipendenti con il medesimo status giuridico retributivo nonché di impegnarsi “ad accelerare l’attivazione delle procedure per l’affidamento della gestione temporanea, nelle more dell’espletamento della procedura per l’affidamento della costruzione e gestione pluriennale”.
Dopo alcune gare andate deserte, in data 5.5.2010, il Commissario Straordinario affidò alla C.I.S.A. S.p.A. la concessione di pubblico servizio di gestione della Piattaforma Polifunzionale.
Si fa presente che, per la salvaguardia dei posti di lavoro e, comunque, per la rivitalizzazione di un bene voluto e finanziato dallo Stato, il Consorzio accettò l’offerta della C.I.S.A. che prevedeva un canone annuo per il Consorzio di soli 25.000 euro.
La C.I.S.A., poi, non sottoscrisse il contratto ed il Consorzio ne dichiarò la decadenza per la quale c’è stato un lungo contenzioso presso i competenti organi giurisdizionali che ha visto il Consorzio uscirne vincitore.
Dopo diverse gare andate deserte, furono quindi indette due procedure negoziate fra le aziende che avevano manifestato interesse alla concessione di pubblico servizio.
Si è pervenuti così all’ultima procedura che ha visto pervenire la sola offerta di Termomeccanica alla quale il Consorzio ha aggiudicato la concessione di pubblico servizio.
Termomeccanica ha proposto un investimento di 52 milioni di euro che, una volta realizzato, avrebbe visto la configurazione della piattaforma strutturata nel seguente modo:
DETTAGLIO INVESTIMENTI |
|
Impianto di termovalorizzazione |
€ 26.821.000,00 |
Sezione di trattamento delle acque reflue |
€ 1.750.000,00 |
Impianto di essiccamento fanghi |
€ 5.186.000,00 |
impianto di valorizzazione termica fanghi |
€ 10.714.000,00 |
discarica di servizio |
€ 4.009.000,00 |
TOTALE INVESTIMENTI |
€ 48.480.000,00 |
oltre spese tecniche fino alla concorrenza di 52 milioni di euro.
Giova evidenziare che la natura dell’investimento oltre che a dare risposte concrete alla gestione del ciclo dei rifiuti avrebbe consentito di mantenere il posto di lavoro ai 30 dipendenti ex Veolia (risorse umane tra l’alto particolarmente professionalizzate), offrire a regime un’opportunità di impiego ad almeno altre 30 persone e, nella fase di realizzazione dei vari interventi, vedere impiegate almeno altre 100 persone per un periodo non inferiore ai 2 anni.
Importante anche ricordare che la maggior parte degli interventi oggetto dell’investimento avrebbero potuto vedere protagoniste le imprese locali, in alcuni casi leader di settore, per commesse stimate, cautelativamente, in almeno 25 milioni di euro.
La messa in esercizio della sezione di trattamento delle acque reflue avrebbe inoltre consentito, fra le altre cose, la piena operatività della fognatura industriale oggi esistente, con indubbie positive ricadute sulle aziende insediate e insediande.
“Come corollario alla fuga di Termomeccanica, tra l’altro, il Consorzio – spiega il presidente ASI Marcello Rollo, sta facendo fronte ad una richiesta di risarcimento danni da parte di Termomeccanica per oltre 5 milioni di euro per la qualcosa si è costituito nel giudizio avviato al Tribunale civile di Brindisi”.
In merito poi alla solidità economica e competenza tecnica del partner individuato “giungono notizie – fa sapere Rollo - che la Termomeccanica ha destinato i 52 milioni di euro stanziati per Brindisi in Polonia dove ha già realizzato un investimento analogo. Ma l’impegno del Consorzio per la soluzione del problema dei lavoratori ex Veolia continua. Contestualmente alla ripresa in possesso dell’impianto il CDA ha infatti incaricato l’organo amministrativo di porre in essere tutti gli atti necessari a lanciare, in tempi rapidi, la procedura per l’affidamento di una concessione – che, attualmente, si ipotizza di soli servizi – per la realizzazione dell’intervento in oggetto, ovvero un impianto di trattamento fanghi da reflui urbani di proprietà dello stesso Consorzio, ubicato nei pressi della Piattaforma”.
Su espressa indicazione del presidente Rollo sarà chiesto di realizzare un impianto che utilizzi processi e tecnologie secondo le indicazioni formulate dalla Provincia di Brindisi in Conferenza di servizi decisoria del 19/12/2013 e che, ovviamente, imponga formalmente a ricollocare tutto il personale ex Veolia.
Pertanto pur mantenendo il rispetto e l’attenzione che bisogna riservare alle varie sensibilità i fatti esposti - auspica Rollo - “devono portarci tutti, per quanto di competenza, a comprendere che lo sviluppo di un’area industriale ha, per sua natura, vocazione primaria ad ospitare impianti ed altresì che, per restare competitiva, deve poter garantire alle Aziende insediate i servizi ambientali dei quali necessitano”.
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