Commissione europea ha aperto procedura di infrazione per l'inquinamento nel Brindisino. Il dossier di Peacelink
Una procedura di infrazione per inquinamento atmosferico su Brindisi è stata aperta dalla Commissione europea sulla base del dossier presentato dall’associazione ambientalista Peacelink La certezza giunge mediante una lettera inviata all’associazione da Ian Codescu, delegato a rispondere per conto del commissario, il maltese Karmenu Vella. Il procedimento riguarda, nello specifico, la questione del particolato in emissione dagli impianti industriali di Brindisi. Alla Commissione i valori limite per la qualità dell’aria sono stati superati per diversi anni nell’area di Brindisi. Una procedura di infrazione è quindi stata aperta per violazione degli articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/EC sulla qualità dell’aria ambiente in questa e altre zone, in particolare con attenzione per il Pm10 (polveri sottili. Insomma la Commissione europea ha deciso di prendere in considerazione la denuncia di Peacelink.
Proprio i rappresentanti ambientalisti hanno dichiarato in proposito che “la commissione era stata aggiornata nel dettaglio su quanto avvenuto in questi mesi. La sorgente presa in esame è la centrale termoelettrica situata a Cerano (Brindisi), in cima alle classifiche dell’Agenzia europea per l’Ambiente (Eea) – afferma Peacelink - per emissioni di sostanze inquinanti»
“Nella denuncia mandata alla Commissione Europea dall’associazione, si faceva riferimento – chiarisce Peacelink - ad un peggioramento della situazione nel Brindisino, accompagnato dalla inerzia delle istituzioni che non hanno ad oggi ancora elaborato nessun piano per la riduzione delle emissioni, nessun atto finalizzato a proteggere la popolazione quando le condizioni meteorologiche portano le emissioni in città, nessuna programmazione su come informare i cittadini sui comportamenti da assumere in caso di pericolo. Niente è stato fatto nel campo della prevenzione sanitaria e la popolazione è abbandonata a se stessa sebbene si sappia che l’inquinamento possa causare malattia e morte”.
La Commissione era stata poi aggiornata nel dettaglio su quanto avvenuto in questi mesi e in particolare sulla ricerca scientifica pubblicata a luglio 2015 (Impatto sulla salute della popolazione del particolato secondario originato da una sorgente industriale), a firma dei ricercatori Cristina Mangia, Marco Cervino ed Emilio Gianicolo del CNR sull'impatto del particolato primario e secondario. Perché è stato fatto questo studio? Si è ritenuto necessario valutare l’associazione tra concentrazioni medie giornaliere di alcuni inquinanti atmosferici e le serie giornaliere di mortalità e di ricovero ospedaliero dei cittadini residenti nella città di Brindisi, nel periodo 2003-2006.
La particolarità sta nel fatto che questo studio, per la prima volta, si fonda sull’acquisizione e l’analisi congiunta di dati sanitari e ambientali e, attraverso un disegno analitico, valuta gli effetti acuti dell’inquinamento atmosferico nella città di Brindisi.
L’associazione tra le due serie temporali di dati giornalieri di mortalità (2003-2005) e di ricovero ospedaliero (2003-2006) e la serie delle concentrazioni giornaliere degli inquinanti è stata analizzata mediante il metodo case-crossover e il modello di regressione logistica condizionata. Il periodo di controllo è stato scelto seguendo un approccio tempo-stratificato. Come variabili di confondimento sono state considerate la temperatura media, l’umidità relativa, le epidemie influenzali, il decremento estivo della popolazione residente e le festività. L’analisi è stata condotta adattando modelli specifici per causa di decesso o di ricovero, genere, età e stagione.
Incrementi della concentrazione di PM10 risultano associati a incrementi percentuali del rischio di morte sia per tutte le cause naturali sia per le patologie cardiovascolari. Gli effetti sono immediati. Vengono, infatti, rilevati a lag 1 e 0-1. Per i ricoveri ospedalieri gli effetti sono statisticamente significativi per le malattie cerebrovascolari tra le donne e gli anziani, considerando la concentrazione media dell’inquinante a lag 4. Risultati significativi si sono osservati anche per NO2 per la mortalità e per i ricoveri in categorie specifiche di popolazione.
Nell’ultimo decennio diversi studi epidemiologici descrittivi condotti a Brindisi hanno rilevato eccessi di mortalità potenzialmente attribuibili all’esposizione ambientale o occupazionale ma questo studio scientifico fornisce, per la prima volta, un’indicazione degli effetti acuti dell’inquinamento nella città di Brindisi e descrive una situazione giornaliera di rischio dovuta all’inquinamento dell’aria per la quale sarebbe opportuno prendere misure cautelative. (Rezarta Tahiraj)
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