Proposte UIL contro sfiammate petrolchimico Brindisi
Sul problema delle sfiammate dal petrolchimico interviene con analisi e proposte il segretario provinciale UIL Antonio Licchello. Ecco le sue opinioni. "Si mantiene alta l’attenzione sulle “sfiammate” delle torce del petrolchimico - conferma Licchello. Lo dimostrano le ultime dichiarazioni critiche nei confronti di organismi pubblici accusati della carenza di efficaci controlli sulle emissioni in atmosfera. Mi auguro solo che le mancate ispezioni della ASL denunciate da personalità politico-istituzionali locali alla fine non siano, anche esse, da addebitare al Sindacato.
Leggo sempre con grande sorpresa queste prese di posizione e mi rammarico pensando che, se gli eventi fossero stati affrontati nei momenti giusti, oggi non saremmo a chiederci di chi è la colpa: di una certa politica che ha fatto del NO! lo strumento preferito per impedire qualsiasi forma di confronto costruttivo? Oppure del Sindacato arroccato su posizioni conservatrici secondo il parere, secondo me sbagliato, di altri?
Ricordo a tutti che da anni denunciamo e richiamiamo la primaria esigenza di un Reparto di Medicina del Lavoro, scippato molto tempo addietro alla città! Una struttura essenziale per il controllo sanitario ed epidemiologico della nostra collettività e dei lavoratori. I documenti in nostro possesso lo dimostrano. Le denunce e le richieste in tal senso, non solo della UIL, non hanno ottenuto la dovuta attenzione e sono cadute nel dimenticatoio.
Oggi per l’assessore Monetti è arrivato il momento della massima attenzione. Concordiamo e condividiamo. Secondo la UIL non basta aggiornare il Protocollo sottoscritto in Prefettura nel 2008. Suggeriamo che di questi problemi non si occupi la solita Commissione di controllo operativa solo sulla carta, ma un Organismo dotato di veri poteri decisionali e delle necessarie risorse per realizzare concretamente gli interventi necessari per asssicurare la salute dei cittadini e monitorare l’ambiente. Il Sindacato farà la sua parte. Di questo può stare certo.
Il problema ENI, non solo Versalis che è una sua associata, è una incognita che si sta rivelando in tutta la sua complessità, non solo a Brindisi. La UIL, insieme ai colleghi delle altre sigle sindacali, lo denunciano da anni: da quando ha revocato a sé il settore degli appalti. Da quel momento l’apparato imprenditoriale e le aziende locali sono cambiate profondamente. Mentre prima erano presenti ed operavano imprese storiche che assicuravano professionalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, salvaguardando la loro sicurezza, oggi gli appalti si offrono a chi è in grado di abbatterli almeno del 25%/30% a discapito della competenza, delle norme contrattuali, delle leggi, della incolumità delle persone e della salvaguardia dell’ambiente.
Credo che di fronte a questo atteggiamento della casa madre ENI, anche nei confronti delle proprie aziende, il Sindacato debba svolgere una funzione di massima sorveglianza denunciando con la necessaria tempestività, come sta facendo da anni, tutte le “strane manovre” in atto.
Personalmente ritengo che questo sia un momento di seria ed intensa riflessione su cosa dovrà fare, su come e dove dovrà posizionare i suoi assets ed il suo businness nel prossimo futuro. Lo slittamento della fermata del cracker brindisino è forse una pedina di questo puzzle?
Per il Sindacato è una situazione molto preoccupante visto che qualche settimana addietro le Categorie e le Confederazioni nazionali hanno protestato organizzando a Roma uno sciopero. La vertenza sulla chimica a carattere nazionale è sintomo grave e significa che molte cose non vanno in questo settore. Brindisi è sempre stato un polo chimico strategico, per questo ha tutto il diritto di conoscere il proprio destino.
Tutto il resto lasciamolo a chi molto probabilemente è lontano dalle strategie nazionali e pensa che tutto va bene e che non bisogna disturbare i manovratori.
Anche il dottor Guarini, attento osservatore del mondo imprenditoriale non solo locale, deve convenire che attualmente l’ENI, con un mercato al massimo della richiesta produttiva, raccoglie i suoi frutti, ma il territorio, le imprese storiche sono danneggiate da ritardi e slittamenti non giustificati da cause e motivi poco chiari e precisi o, addirittura, poco attendibili. Ritengo per questo giustificato il grido d’allarme lanciato dal Sindacato sulla comunicazione. Non mi sembra fuori luogo, né tanto meno da sottovalutare. Ho sempre ritenuto che una corretta divulgazione delle informazioni sia fondamentale per conoscersi, scambiarsi opinioni e guardare al futuro con idee chiare, siano esse piacevoli o sgradevoli.
Attualmente anche la UIL è carente di indicazioni se non quelle che giungono dai livelli nazionali.
ANTONIO LICCHELLO – SEGRETARIO TERRITORIALE CST UIL
BRINDISI
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