L'Unione europea abbatte i nostri ulivi causando la desertificazione del territorio
“L’Europa, che è prima responsabile del disastro Xylella non avendo adempiuto correttamente al controllo sullo scambio merci internazionale, oggi si appella al ‘principio di precauzione’ per ricorrere nuovamente alle eradicazioni. Allo stato attuale le eradicazioni non risolveranno nulla e causeranno solo una desertificazione del territorio di cui Emiliano sarà chiamato a rispondere. L’unica strada è quella della ricerca e dello studio multidisciplinare”. Torna ancora una volta a parlare di Xylella il consigliere regionale M5S, vice presidente della Commissione Ambiente, Cristian Casili che ritiene “emblematico” che sulla questione Xylella la Corte di Giustizia UE si sia incartata per l'ennesima volta su una misura che, come dicono i giudici "è proporzionata all’obiettivo di protezione fitosanitaria ed è giustificata dal principio di precauzione".
“Ci chiediamo - commenta Casili - come mai tale principio sia valido solo quando si deve distruggere ma rimane inascoltato quando i cittadini ricorrono ad esso per salvaguardare la propria salute e i territori. Torno a ripetere come fatto in tutti questi anni che, allo stato attuale, il batterio degli ulivi non è più controllabile attraverso l’eradicazione: il territorio interessato e le specie potenzialmente ospiti faranno fallire qualsiasi intervento. l'unica via d'uscita è la ricerca e lo studio multidisciplinare, altre strade maestre non ne vedo”.
“I monitoraggi - prosegue - così come sono stati concepiti a questo punto serviranno solo a sprecare risorse pubbliche senza un efficace controllo delle infezioni che si riscontrano con difficoltà e scarsa precisione. O si cambia rotta o qualcuno poi dovrà spiegarci perché queste misure così drastiche non hanno funzionato causando una desertificazione apocalittica a cui le comunità locali non staranno di certo a guardare dalla finestra”.
“Emiliano e la Regione Puglia - conclude il consigliere pentastellato - si giocano una partita che lascerà strascichi così pesanti di cui ancora si sottovalutano le conseguenze”
- Dettagli