Ven22112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

DDL emergenza Xylella. Nardoni risponde a Palese e Rizzo

“Non abbiamo perso un giorno di tempo di fronte all’emergenza Xylella e sfugge ancora a certa demagogia spicciola la temporalità di una pandemia che non poteva assolutamente essere prevista. La norma che vieta l’edificabilità per 15 anni di quei terreni è invece una scelta politica precisa che abbiamo condiviso con le associazioni di categoria (riunione del 10 luglio scorso – ndr) e che preserva paesaggio e superficie agricola della nostra terra. E’ una questione di visioni. Prendo atto che per il centro-destra pugliese sarebbe possibile consentire una chance alla speculazione edilizia e alla lottizzazione selvaggia. Per noi non è così”.

La replica dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, di fronte alle critiche mosse da alcuni esponenti del centro-destra salentino e dal rappresentante della sezione edili di Confindustria, è secca.

“Oggi stiamo conservando un patrimonio che probabilmente si vede a rischio solo a convenienza e a giorni alterni, in base alla velina di propaganda politico- elettorale da redigere al momento – dice Nardoni – ma se è vero che lì rischiamo di perdere tradizione e patrimonio rurale dobbiamo essere in grado di evitare che proprio lì dove il batterio da quarantena ha inferto ferite profonde, si possa compromettere per sempre il futuro delle attività agricole”.

Un futuro che l’assessore intende preservare mettendo in modo anche una serie di strumenti da inserire nel prossimo Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia.

“Il salvataggio di quella superficie agricola sarà una della mission del PSR 2014-2020 – dice Nardoni – ecco perché stiamo individuando le risorse da destinare alle misure per la ricostituzione del potenziale produttivo e alla possibile riconversione agricola. Difendo, pertanto, quel Disegno di Legge e con esso una prospettiva che è parte integrante del nuovo modello di sviluppo che come governo di centro-sinistra abbiamo sempre voluto sostenere e che continueremo a proteggere anche dall’ipotesi remota, che qualcuno maldestramente o dolosamente possa propagare deliberatamente la malattia proprio per compiere un disegno criminale di cui mai ci renderemo complici. Preoccupazione quest’ultima che abbiamo condiviso con il mondo agricolo che proprio per questo ha sostenuto la nostra decisione in merito”.