Sindcati chiedono confronto con ENI per il futuro del Petrolchimico di Brindisi
Questi sono i giorni degli ennesimi appelli accorati sia di Papa Francesco “sulla dignità che dà il lavoro” e quindi sulla necessità di “farsi carico dei problemi delle tante persone che vivono in condizioni disagiate”, e sia del Presidente Napolitano che sentenzia “una Italia finita se i giovani non trovano lavoro”.
Se questi appelli lanciati da figure illustrissime e senz’altro al di sopra di ogni ragionevole sospetto, uniti a quelli dei 3 milioni e 222 mila disoccupati oramai in preda alla disperazione assoluta, dovessero cadere nel vuoto, allora sì che il nostro bel paese dovrà dichiarare il “fallimento totale”, a cominciare da una certa “politica” scellerata, corrotta ed eticamente e moralmente discutibile.
Una classe politica che non è stata in grado nell’ultimo trentennio di dare un futuro dignitoso al nostro paese ma soprattutto ai nostri giovani. Una politica accecata dal potere che non è riuscita a dare un indirizzo economico, culturale, industriale e sociale all’Italia.
In questo contesto, nascono le più legittime preoccupazioni, da più parti evocate anche qui a Brindisi, circa lo stato di salute e quindi il futuro prossimo delle industrie e dei grandi gruppi, Eni tra tutte, esistenti nel nostro territorio.
Ben vengano le iniziative atte a diramare dubbi, perplessità ed anche stati d’ansia di qualche dipendente, ma come OO.SS, insieme a Confindustria, alle Istituzioni e Parlamentari locali, abbiamo la necessità di fare quadrato per coinvolgere il Governo Nazionale, l’unico interlocutore, a nostro avviso, in grado di aprire qualche spiraglio .
Nel caso specifico, l’iniziativa da parte dell’Amministrazione Comunale nell’incontrare l’Eni è senz’altro lodevole, ma quello che non riusciamo a comprendere è il significato o meglio la finalità di questa “Commissione speciale per i Rapporti con il Petrolchimico”. Non ci sono forse già all’interno del Consiglio Comunale le varie Commissioni Consiliari Permanenti che si occupano di Attività produttive (la 1^), Attrazioni d’investimenti (la 5^), Tutela dell’Ambiente, Atmosferico e delle Acque, Autorizzazioni Ambientali e Bonifiche (la 7^), Politiche del Lavoro (la 8^) ?
A cosa serve allora questa Commissione e specificatamente perché rapporti con il Petrolchimico, forse perché con le altre aziende come la Sanofi, oppure come la Jindal Films, per non parlare del settore aeronautico, o meccanico, o sanitario, va tutto bene ?
Ci permettiamo di richiamare l’attenzione quindi non solo del Sindaco e del Presidente del Consiglio, circa l’utilizzo di alcuni strumenti che seppur legittimi potrebbero far nascere situazioni imbarazzanti di presunti conflitti d’interesse se non giuridici almeno etici, questo per sgombrare il campo da eventuali strumentalizzazioni che potrebbero nascere.
Come Categorie del settore di riferimento abbiamo sottoscritto e condiviso unitariamente un verbale d’incontro dove abbiamo preso atto delle motivazioni che la Versalis ha posto sulla questione del rinvio della fermata programmata. Motivazioni che da più parti risultano comprensibili, alla luce anche di quanto scaturito dall’incontro del nuovo Amministratore Delegato dell’Eni con i nostri Segretari Generale Nazionali di Categoria.
Certamente la volontà dell’A.D. di un disimpegno nella chimica di base e soprattutto nella parte della raffinazione con l’ipotizzata chiusura di importanti impianti, creeranno notevoli situazioni di disagio ad un sistema sociale fortemente compromesso in moltissimi territori.
E malgrado le rassicurazioni su un mantenimento degli organici esistenti e sul proseguo di alcuni investimenti in essere sul versante “green”, le preoccupazioni non possono che essere forti e bisognevoli di una interlocuzione ai massimi livelli Ministeriali.
Questo è quanto confidiamo che scaturisca dall’incontro del Coordinamento Unitario Eni già convocato dalle Segreteria Nazionali della Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil per il 18 prossimo, dove verranno valutate le iniziative da intraprendere per riportare al centro della discussione le problematiche legate alla chimica e all’Eni in particolare.
Stesso impegno che chiediamo all’incontro in programma tra i vertici Eni con l’Amministrazione Comunale, le Parti Sociali e Datoriali, per condividere un percorso comune affinché il Petrolchimico di Brindisi, possa avere un futuro di certezza per i diretti e per l’indotto.
Al di là dei detrattori, non possiamo permetterci un qualsiasi ridimensionamento di questo apparato industriale che continua a sostenere l’intera nostra economia.
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