Emiliano replica a Bellanova sull'Ilva: si vergogni
Come se non bastassero le polemiche tra il ministro Calenda ecco che il governatore Michele Emiliano ora polemizza anche con il viceministro Teresa Bellanova. I tre, dettaglio certamente non di poco conto, sono tutti del PD.
Emiliano a Bellanova, entrambi pugliesi, ha detto che si deve vergognare e mentre lo dichiarava, al tempo stesso, altro particolare molto interessante, difendeva senza mezzi termini il Movimento 5 Stelle.
Tutto è iniziato quando Bellanova, nella mattinata, ha spiegato come anche sull'Ilva siano inconciliabili le posizioni del M5S e quelle del PD. "Chi, alla guida della Regione Puglia, invoca da mesi l`abbraccio con i 5Stelle, sostiene di fatto l`alleanza con coloro che nel corso della campagna elettorale e nei giorni scorsi in sede europea hanno continuato a perorare la chiusura dell`Ilva, che significa tutti licenziati e danni enormi, incalcolabili e irreparabili, per l`ambiente e la salute dei cittadini". Queste le parole di Teresa Bellanova, Vice ministro dello Sviluppo Economico, pronunciate a Trieste in un confronto sui temi del lavoro e che sul problema dell'Ilva ha detto che il Governo centrale continuerà ad operare sino all'ultimo istante. “Chi accusa il Governo di lavoro sporco - ha dichiarato Bellanova - per aver perseguito l`obiettivo di tenere insieme salute, lavoro, ambiente, ha alimentato e nutrito fino all`inverosimile un conflitto tra livelli istituzionali paradossale e allucinante, con l`unico risultato di indebolire chi non deflette ancora dal senso di responsabilità nei confronti di ventimila lavoratori e di una città che all`incuria, all`indifferenza, alla demagogia e alle connivenze - quelle vere - ha pagato un prezzo altissimo. Continueremo a lavorare fino all`ultimo, e fino a che ci saranno spazi praticabili di confronto e trattativa”.
E questo ha fatto infuriare il governatore della Puglia. Emiliano ha replicato aspramente senza mai nominarla direttamente. "Si vergogni. L'esponente di un governo scaduto che insulta il governo legittimo della Regione Puglia e un intero partito politico, il M5S, che secondo lo stesso governo cui appartiene – ha detto Emiliano - ha vinto le elezioni (e certamente le ha vinte a Taranto dove ha superato il 50% dei voti). Tale esponente sostiene di voler andare avanti nella trattativa Ilva ad ogni costo, proprio per impedire al legittimo governo della Puglia ed al principale partito italiano di partecipare alle decisioni, come è nostro diritto, sul destino dell'Ilva assieme alla comunità locale”.
Quanto sia infuriato Emiliano lo si capisce dal fatto che a Bellanova lo ha detto ben tre volte di vergognarsi. “Si vergogni di confessare – ha affermato infatti Emiliano - un vero e proprio abuso della prorogatio dei poteri del governo uscente, per operare in senso contrario a quanto potrebbe essere deciso di concerto dal governo del M5S e dal governo legittimo della Puglia”.
Emiliano però su questa polemica, come quella da mesi con Calenda, cerca di tirare per la giacchetta Gentiloni: “faccio appello al presidente del Consiglio Gentiloni perchè impedisca ai membri autoreferenziali e scaduti del suo esecutivo di portare avanti, peraltro malissimo, la trattativa col sindacato sui livelli occupazionali Ilva a seguito dell'eventuale acquisto da parte di Arcelor Mittal”.
Poi Emiliano rasenta l'insulto: “È inaccettabile che due esponenti senza peso di un governo scaduto si facciano dettare dall'acquirente le condizioni ed in particolare subiscano il licenziamento di quasi 6500 lavoratori praticamente dimezzando il personale della fabbrica che ha fatto più morti di ogni altra in Italia. È immorale che questi membri del governo scaduto non accettino la decarbonizzazione dell'Ilva e accusino Regione Puglia e M5S di volere la chiusura della fabbrica”.
Ed ecco che per la terza volta a Bellanova dice di vergognarsi. “Si vergogni – afferma Emiliano - chi rifiuta le modifiche tecnologiche che renderebbero sicura l'Ilva, e che per far ció vuole chiudere la trattativa senza ammettere al tavolo la Regione Puglia e prima che si possa formare il nuovo governo”.
Dopo l'appello a Gentiloni il governatore della Puglia chiede aiuto anche al M5S: “faccio a questo punto un appello al M5S che appare in questo momento l'unico interlocutore della Regione Puglia ai fini della tutela della salute pubblica affinché - nel caso in cui ritenga di mantenere operativa la fabbrica - inserisca la decarbonizzazione dell'Ilva e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali tra le condizioni non negoziabili di qualunque accordo di governo con qualunque forza politica". (R.T.)
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