In 5 comuni di Puglia e Basilicata si protesta contro l'ipotesi di realizzare nei loro territori il deposito unico nazionale dei rifiuti nucleari. Nelle due regioni risultano essere ben 17 le aree valutate idonee a tale scopo dalla Sogin. Complessivamente in tutta Italia le zone potenzialmente destinate alla realizzazione del deposito nazionale sono 67. In Puglia e Basilicata sono in svolgimento questa mattina sit-in nelle piazze principali di Altamura, Laterza, Gravina in Puglia, Matera e Oppido Lucano. Al coordinamento di protesta risultano aver già aderito oltre 150 gruppi e associazioni pugliesi e lucani.
Va ricordato che la Sogin è la società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
Sono sette le regioni in cui sono state individuate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale: Puglia, Basilicata, Piemonte, Toscana, Lazio, Sardegna e Sicilia. Questo è l'elenco completo dei potenziali siti della mappa nazionale.
BASILICATA-PUGLIA - 17 zone tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (Comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)
PIEMONTE - 8 zone tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo e così via).
TOSCANA-LAZIO - 24 zone tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano)
SARDEGNA - 14 aree tra le zone in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei e altri)
SICILIA - 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).
L’Anci (Associazione Nazionale Comuni d'Italia) aveva fatto sapere già il mese scorso di essere pronta a dare loro sostegno e voce, attraverso l’impiego di tecnici esperti nella predisposizione delle osservazioni. Durante l’incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra Anci e Comuni, è emersa la necessità di trovare una posizione unitaria e condivisa che rappresenti le ragioni dei territori interessati, in considerazione delle condizioni socio ambientali presenti. Importante, nella fase di consultazione pubblica, addurre motivazioni e osservazioni tali da persuadere le autorità preposte, a rivalutare l’idoneità anche solo potenziale dei siti pugliesi ad ospitare un deposito permanente di rifiuti radioattivi”.
La Regione Basilicata si è già espressa in modo chiaro sulla mappa dei siti che potrebbero potenzialmente ospitare scorie nucleari. “La Basilicata - ha detto il presidente della Regione Vito Bardi - esprime la totale unanime contrarietà alla proposta di localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico ex decreto legislativo n. 31/2010 redatta da Sogin nei 16 siti individuati e ricadenti nel territorio regionale”. Insomma un "no" che non ammette alcun "ma". (Rezarta Tahiraj)
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