La conferma dall'ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis
La conferma arriva da Taranto: nel Mediterraneo ci sono navi russe. Ad averlo detto è il comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis": "confermo la presenza di navi russe nel Mediterraneo. Per cui a noi il compito di sorvegliare il Mediterraneo e controllare da vicino queste navi". Il ruolo dell'Italia è chiaro: "come Marina italiana ci muoviamo in un contesto pienamente sinergico con le altre Marine alleate che operano nel Mediterraneo e con tutte le altre operazioni". La notizia è stata data dall'ammiraglio a margine della cerimonia di avvicendamento del Comando tattico dell'operazione Mediterraneo Sicuro (OMS), avvenuta oggi a bordo della nave anfibia San Giorgio, ormeggiata presso la stazione navale Mar Grande di Taranto.
L'ammiraglio ha spiegato che "è dall'inizio dell'anno che l'impegno della Marina italiana in attività operative è stato intensificato. Questo si traduce in un maggior numero di navi in mare, per cui uno sforzo più intenso per i nostri equipaggi, tant'è vero che anche in occasione di queste festività sono diverse le nostre navi che sono in mare, alcune delle quali partite proprio qui da Taranto: ieri - ha concluso - il cacciatorpediniere Andrea Doria che è inserito nella forza permanente della Nato che opera nel Mediterraneo".
Il pattugliamento in mare anche per controllare i movimenti delle navi russe - a parere dell'ammiraglio - è "un forte messaggio dal punto di vista della comunicazione strategica che l'alleanza dà".
De Carolis ha aggiunto che la Marina italiana si muove "in un contesto pienamente sinergico con le altre Marine alleate che operano nel Mediterraneo e con tutte le altre operazioni. Quelle dell'Unione Europea come l'operazione Irini, e della Nato come la 'Sea Guardian', e quella ancora più importante che vede permanentemente presente nel Mediterraneo la portaerei americana Bush" Proprio a bordo di questa portaerei è stato il 15 dicembre De Carolis. "La nostra nave Doria in quel momento - ha chiarito l'ammiraglio - era incaricata di curarne la protezione aerea. Questo ci fa molto piacere". (Rezarta Tahiraj)
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