Bambina tarantina con meningite: allertati i suoi compagni di scuola
Scoperto un altro caso di meningite a Taranto. Questa volta a finire in ospedale è stata una bambina. Fortunatamente l'intervento dei medici è stato possibile realizzarlo quando la paziente non era ancora in condizioni disperate. La terapia utilizzata ha consentito di impedire il peggioramento della situazione ed avviare un regresso della malattia. La piccola, infatti, ora non è più in pericolo di vita.
Sono scattate, come accade sempre in questi casi, le misure precauzionali da parte del personale sanitario anche nei confronti di tutti coloro che, in qualche modo, sono stati in contatto fisico con la bambina e hanno trascorso del tempo nel suo stesso ambiente. Si pensa quindi a familiari e parenti oltre ai tutti i suoi compagni di scuola. Già. perché la piccola paziente è in età scolara e frequenta una scuola materna. Il dipartimento di prevenzione dell'Asl di Taranto ha già contattato i suoi compagni di scuola e le loro famiglie per avviare tempestivamente una terapia preventiva a base di antibiotici. La situazione, insomma, è sotto controllo.
Un altro caso di meningite si era verificato sempre a Taranto nei giorni scorsi, più precisamente il 10 febbraio, ma in quell'occasione il paziente era un adulto: un uomo di 41 anni, operaio dell'Ilva. Il lavoratore, che prestava servizio nel reparto 'Muà (Zona Officine) del Siderurgico, è morto nella sala rianimazione dell'ospedale "Santissima Annunziata" di Taranto. Da evidenziare che i suoi familiari autorizzarono l'espianto degli organi per donarli. Tanti furono i solleciti da parte dei colleghi della vittima nel chiedere operazioni di bonifica e trattamento dell'area di lavoro Ilva a scopo di prevenire eventuale rischi di contagio ma il dipartimento di prevenzione dell'ASL ritenne che tali operazioni non fossero necessarie.
La meningite è una grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello. L’infiammazione di tali membrane si ripercuote sul cervello portando a gravi sintomi neurologici che possono portare alla morteoppure a postumi gravi come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia. La meningite può essere provocata sia da batteri sia da virus, quella più temibile è quella batterica.
L’infezione si diffonde per via aerea e di solito viene trasmessa per contatto diretto (o tramite goccioline infette) da un “portatore sano”. È più raro che l’infezione sia contratta direttamente da un soggetto ammalato, che di solito è isolato dal contatto con altre persone. Il periodo di incubazione va solitamente da 1 a 7 giorni.
Quando si verifica un caso di meningite meningococcica in una comunità (asilo, scuola, collegio, caserma), a tutte le persone che sono state a contatto con l’ammalato vengono somministrare per alcuni giorni dosi di antibiotico per bocca allo scopo di prevenire l’infezione (profilassi antibiotica). E probabilmente è questo che sarà fatto a Taranto per i frequentatori della scuola materna dove c'era la piccola affetta da meningite prima di essere ricoverata in ospedale. (Cosima Miacola)
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