PG chiede condanna di Sollecito e Knox in Cassazione per omicidio Meredith Kercher
Una riduzione soltanto di tre mesi rispetto alla sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze. E' stata questa la richiesta per Amanda Knox e Raffaele Sollecito del Procuratore generale della Cassazione Mario Pinelli nel processo per l'omicidio di Meredith Kercher. La riduzione della pena, per ciascuno dei due imputati, è dovuta alla prescrizione di un reato minore. Il PG ha chiesto per Knox 28 anni e tre mesi e per il pugliese Sollecito (nato a Giovinazzo, provincia di Bari) 24 anni e 9 mesi. Sostanzialmente, quindi, si chiede di confermare la sentenza di colpevolezza espressa in secondo grado.
In aula giudiziaria c'era solo Sollecito mentre Amanda Knox ha preferito restare in America, a Seattle. Da lì si è messa in contatto con i suoi avvocati. Ha parlato con l'avvocato Carlo Dalla Vedova che la difende insieme a Luciano Ghirga. "Che dicono i giudici? Cosa succede?" ha chiesto Knox. Quando ha saputo la richiesta di condanna del Procuratore generale ha detto di essere “molto preoccupata” ma di aspettare “con fiducia la sentenza": ha commentato così la richiesta del pg della Cassazione di confermare (con una riduzione di tre mesi) le condanne a lei e a Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. Lo ha fatto parlando
Prima di chiedere la condanna, il Procuratore generale si è soffermato sulle circostanze di quel delitto compiuto a Perugia che, al momento, vede in carcere, condannato a sedici anni di reclusione con l'accusa di concorso nell’omicidio di Meredith l'ivoriano Rudy Guede. Il pg Pinelli ha escluso che il movente dell'omicidio fosse stato un furto e che pertanto l'appartamento fu messo a soqquadro per depistare le indagini. Il PG ha dichiarato che "un ladro che ha sempre l’obiettivo di non essere scoperto non avrebbe lasciato tutte le tracce disseminate da Guede che addirittura è andato in bagno a defecare".
Per il PG "non vi fu alcuna colluttazione, a meno che non si voglia definire colluttazione la difesa di una vittima su cui inferiscono tre persone” (Knox, Sollecito e Guede?). Inoltre il PG ha dichiarato "indifendibile" la tesi della Knox "di essere rientrata nell’abitazione dove tutto era a soqquadro e c'era sangue, di non essersi spaventata e aver fatto la doccia".
E' per tutte queste ragioni che il PG ha ritenuto di chiedere sostanzialmente la riconferma della sentenza di secondo grado in quanto a suo parere quel "verdetto dell’appello bis ha fatto buon governo delle indicazioni della Cassazione e delle norme di legge, la motivazione è corretta. Tutte le figure di questa storia sono inserite in una ricostruzione perfetta, come in una foto di Cartier-Bresson dove ogni particolare trova la sua corrispondenza", ha concluso Pinelli.
La richiesta del Procuratore generale è smontata dall'avvocato Buongiorno che difende Sollecito: il mio assistito non c'è mai stato in quella casa il giorno del delitto e si trova coinvolto in questa storia soltanto per essere stato fidanzato per dieci giorni con Amanda Knox.
La sentenza è attesa per venerdì. (Carmelo Molfetta)
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