Azzolini (NCD) dimissionario da presidente commissione Bilancio del Senato
Il pugliese Antonio Azzollini si è dimesso dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato poche ore prima del verdetto della Giunta delle immunità del Senato. A tale Giunta la Procura di Trani aveva inoltrato richiesta per procedere con gli arresti domiciliari per il senatore Azzollini, esponente del Nuovo centrodestra, in quanto indagato per il crac alla casa di cura Divina Provvidenza. Ad Azzolini sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per induzione e concorso in bancarotta fraudolenta. Non è stata accolta la richiesta dei legali di Azzollini al Tribunale del Riesame di Bari per la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. L'istanza è stata rigettata. Il presidente della Giunta, Dario Stefano, anche lui pugliese, si è espresso a favore dell'autorizzazione agli arresti domiciliari. L'ultima decisione, comunque, spetta all'Aula di Palazzo Madama.
In questo scenario il senatore Azzolini ha deciso, intanto, di dimettersi da presidente della Commissione Bilancio comunicando tale volontà con una lettera indirizzata al presidente del Senato Pietro Grasso.
"La commissione che ho l'onore di presiedere – ha scritto Azzollini a Grasso - ha bisogno di decisioni che richiedono dedizione assoluta e tempo pieno. Ci sono momenti in cui un uomo delle istituzioni deve compiere scelte difficili ma anche necessarie. La piena convinzione della totale infondatezza dei fatti giudiziari che mi riguardano non mi esime comunque dal mantenere un profilo dedito esclusivamente alla salvaguardia del ruolo istituzionale da me ricoperto".
Azzollini è stato presidente della Commissione Bilancio ininterrottamente dal 2001 fatta eccezione del periodo in cui il governo del Paese era affidato a Prodi.
Renato Schifani, presidente dei senatori Ncd-Udcm, ha dichiarato che le dimissioni di Azzollini "rappresentano un gesto di responsabilità e di alto senso delle istituzioni".
La guida della Commissione Bilancio ora viene trasferita al vice presidente vicario, cioè Giancarlo Sangalli (Pd).
La Giunta delle immunità del Senato si è interessata di Azzollini anche per un altro caso giudiziario: quello relativo ai lavori milionari per il porto di Molfetta di cui Azzollini è stato sindaco. In quel caso la Giunta sposò la tesi difensiva di Azzollini e rigettò la richiesta di autorizzazione sull'uso delle intercettazioni a carico del senatore pugliese.
In quella circostanza, proprio a causa del voto contrario dei suoi colleghi di partito, il relatore Felice Casson (PD) decise di autosospendersi dal gruppo e lo fece con toni molto polemici all'interno del suo partito.
Per finire un chiarimento sulle competenze. La Costituzione non lascia dubbi: la valutazione della Giunta delle immunità del Senato deve riguardare solo l’esistenza di un fumus persecutionis nei confronti del parlamentare indagato. Azzollini è vittima del fumus persecutionis dei magistrati anche per il crac alla casa di cura Divina Provvidenza? (Carmelo Molfetta)
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