Nuovo sbarco di migranti a Taranto: sono 611
E' tornato a Taranto con il suo carico di vite strappate a morte certa in mare aperto il guardacoste svedese "Poseidon". Sono 611 i migranti salvati nelle ultime ore al largo della Libia e sbarcati nel porto di Taranto dal guardacoste. Sono 529 uomini, 24 donne e 58 minori. Al fine di effettuare un primo controllo sanitario un medico è stato fatto salire a bordo della nave per accertare le condizioni di salute dei profughi e classificare i casi ritenuti più urgenti. Terminate le operazioni di identificazione la maggior parte dei profughi verrà smistata verso località del Nord a bordo di bus. Il servizio di accoglienza è svolto da forze dell’ordine, protezione civile e sanitari della croce Rossa e del 118. Il Comune di Taranto ha messo a disposizione viveri e beni di prima necessità.
Il pattugliatore Poseidon a Taranto c'era già stato lo scorso 5 luglio: in quel caso furono 305 i profughi tratti in salvo. Uomini, donne e bambini trovati ormai tutti allo stremo delle forze nel Canale di Sicilia e portati a nuova vita nel porto jonico.
Questa operazione di soccorso in mare rientra nella operazione finanziata dall'Europa e denominata Triton. Più precisamente Triton è gestita da Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere ed è stata attivata dal primo novembre scorso. I mezzi impiegati: due aerei, un elicottero, tre navi d'altura, quattro motovedette.
Precedentemente, invece, c'era l'operazione Mare Nostrum a titolarità esclusivamente italiana. Iniziò ad essere operativa il 18 ottobre 2013, Due gli obiettivi: garantire la salvaguardia della vita in mare e arrestare gli scafisti. In quelle operazioni l'Italia dimostrava un impegno straordinario: mezzi di Marina Militare, della Guardia costiera, dell'Aeronautica e della Guardia di finanza. Ad esempio, la Marina partecipava con una nave anfibia, 2 corvette, 2 pattugliatori, due elicotteri, 3 aerei. Le navi d'altura si spingevano fino a ridosso delle coste libiche per operare i soccorsi. Il costo dell'operazione era di circa 9,5 milioni di euro al mese.
Budget ridotto di un terzo nel caso, purtroppo, dell'attuale Triton: Frontex spende 2,9 milioni di euro mensili. Ma anche le finalità sono cambiate. Mission di Frontex è il controllo delle frontiere ed è questo che fa Triton. Quindi, a differenza di Mare Nostrum, non c'è anche l'obiettivo di salvare vite umane. Tuttavia, come è accaduto oggi con lo sbarco in Puglia, in caso di di necessità, si effettuano anche interventi di ricerca e soccorso in mare. (Giancarlo Vincitorio)
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