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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Processo a ex procuratore Laudati resterà a Lecce

Antonio Laudati, ex procuratore capo accusato di aver rallentato l'inchiesta barese sulle donne portate dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini alle feste di Silvio Berlusconi, dovrà rassegnarsi a seguire a Lecce il processo che lo vede nel ruolo di imputato. La richiesta fatta dal proprio avvocato difensore, Andrea Castaldo, di trasferire il processo al Tribunale di Perugia è stata respinta. 

Castaldo sostanzialmente ha evidenziato l'incompetenza funzionale del Tribunale di Lecce a giudicare un magistrato attualmente in servizio presso la Direzione nazionale antimafia. E' per questo che per il suo assistito ha chiesto il trasferimento del processo presso il Tribunale di Perugia. Il collegio presieduto dal giudice Roberto Tanisi, però, si è espresso respingendo l'istanza.  

Il processo a carico di Laudati continuerà, quindi, a svolgersi nel Tribunale di Lecce sino alla sua naturale conclusione. Proprio come aveva chiesto il procuratore capo di Lecce Cataldo Motta che alla ragioni dell'avvocato Castaldo di affidare il processo alla "competenza speciale della Procura nazionale antimafia" ha insistito nel difendere la competenza del Tribunale del luogo in cui è stato commesso il presunto reato. Quest'ultimo sarebbe stato commesso a Bari perchè era lì che Laudati lavorava ed agiva. Ed allora cosa c'entra Lecce? Il processo è stato spostato da Bari a Lecce in applicazione dell'articolo 11 del Codice di procedura penale: quello che regola i giudizi nei confronti dei magistrati.

Laudati è accusato di abuso d'ufficio e favoreggiamento personale nei confronti del barese Gianpaolo Tarantini.

L'ordinanza firmata dal presidente Tanisi non si limita ad accogliere solo l'esposizione fatta da Cataldo Motta ma evidenzia un'altra motivazione che ha portato alla decisione di fare continuare a svolgere il processo a Lecce. Le parti offese sono due magistrati che all'epoca dei fatti lavoravano come sostituti procuratori a Bari: Desirèe Digeronimo e Giuseppe Scelsi. Quest'ultimo è attualmente in servizio alla Procura generale del capoluogo. Digeronimo sembra oramai definitivamente propensa all'attività politica come dimostrano sia le elezioni comunali a Bari (candidata sindaco con liste di area centro-destra) e la candidatura a consigliere regionale in una lista a sostegno dell'attuale governatore della Puglia, Michele Emiliano, anche lui, come Digeronimo, attualmente magistrato in aspettativa.

Ma questo processo contro Laudati come nasce? Tutto ha inizio nel 2010 quando Laudati incontra due giornalisti di Panorama e a loro avrebbe fornito notizie relative all'inchiesta escort. In quella conversazione Laudati avrebbe prospettato l'ipotesi dell'esistenza di un complotto architettato da ignoti ai danni di Berlusconi e concretizzato tramite Giampaolo Tarantini e Patrizia D'Addario. Sulla base di quelle conversazioni Scelsi chiese l'acquisizione al procedimento leccese dei file audio delle conversazioni di Laudati.  (Cosima Miacola)