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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Nel Salento due decessi in pochi giorni forse per il morbo “mucca pazza”

Altro decesso nel Salento forse per il cosiddetto morbo della “mucca pazza”. E' il secondo in pochi giorni. Il caso precedente risale a sabato scorso quando a morire è stata una donna di 49 anni, di Parabita (Lecce). Oggi c'è stato il decesso di un 60enne di Giuggianello, residente a Taviano (Lecce). Quest'ultimo era ricoverato nell’ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano (Lecce) ma è stato portato a casa dai familiari, pare, dopo che i medici avevano ammesso di non essere più in grado di contrastare il rapido aggravarsi della patologia degenerativa del cervello dell'uomo.

Sull'uomo sono stati effettuati alcuni prelievi per farli esaminare sia nel laboratorio di Neuropatologia del dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Bologna che in quello dell’Istituto superiore di Sanità di Roma. Al momento non si può ancora stabilire con certezza che entrambi i soggetti siano deceduti a causa della malattia di “Creutzfeldt-Jakob”, più comunemente conosciuta come morbo della “mucca pazza”. In realtà i primi accertamenti fanno protendere per questa patologia ma la malattia ha più livelli di pericolosità e contagio e solo nei casi più gravi si può parlare di “morbo della mucca pazza”. Solo gli accertamenti da effettuarsi a Bologna e Roma potranno fornire indicazioni in tal senso.
Una malattia, questa di “Creutzfeldt-Jakob”, che viene contratta per il consumo di carne bovina infetta o di preparati industriali contaminati che danno poi origine all’encefalopatia spongiforme diventata nota nel 2000 con la diffusione in Inghilterra. Nel 2011 il ministero della Sanità, come si ricorderà, arrivò addirittura a vietare il consumo delle parti ricavate dalla colonna vertebrale del manzo, le frattaglie, i gangli ed il cervello, scatenando le proteste dei commercianti di carni.
Ci vorrà circa un mese per conoscere i risultati di laboratorio sui “campioni” prelevati dai corpi dei due salentini deceduti. Solo così si saprà se i due pazienti abbiano contratto la terribile malattia neurodegenerativa. La malattia di “Creutzfeldt-Jakob” si manifesta, infatti, sotto quattro forme: la prima compare come una forma sporadica o episodica, improvvisamente ed inaspettatamente in pazienti non a rischio. La seconda viene definita una forma familiare: si contrae a causa di una mutazione del gene che codifica per la proteina prionica. La terza viene chiamata una forma iatrogena: è dovuta a trapianti ed innesti di organi infetti. L’ultima fu scoperta per la prima volta nel 1996: si ritiene che l'uomo possa contrarre la malattia consumando carni di animali infettati con la forma bovina (encefalopatia spongiforme) della malattia. Solo un quest’ultimo caso di può parlare di sindrome della “mucca pazza”.
Non è il caso però di allarmarsi inutilmente. Meglio attendere i risultati di laboratorio da Bologna e Roma. Nel frattempo, però, il responsabile, responsabile del servizio Igiene pubblica della Asl di Lecce, Alberto Fedele, esclude il pericolo di contagio. Se non fosse così sarebbe stato assurdo lasciare che il paziente di Giuggianello potesse tornare, sia pure in fin di vita, nella propria casa. (Carmelo Molfetta)