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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Arrestati padre e figlio: insieme per uccide l'uomo sbagliato nel Barese

Le immagini delle telecamere non lasciano dubbi. Ad ammazzare in pieno giorno nel centro di Triggiano il 34enne Giovanni Sblendorio è stato il 28enne Nicola Appio. A quell’omicidio, compiuto il 16 maggio, in via Caraccio, partecipò anche il padre dell’assassino: il 50enne Tommaso Appio.

Padre e figlio ora sono stati arrestati e portati in carcere. Sblendorio è stato ucciso per sbaglio. Il vero bersaglio dell’agguato era un uomo di 44 anni che dieci anni prima aveva partecipato alla gambizzazione del papà dell’assassino. Una vendetta, un regolamento di conti bagnato dal sangue. A questo doveva servire l’omicidio del maggio scorso. A questo pensavano padre e figlio nel preparare l’agguato mortale.

Viaggiano insieme in una Smart per le strade di Triggiano padre e figlio alla “caccia” del rivale da ammazzare. Lo trovano in compagnia di Sblendorio. Dall’auto esce Nicola Appio e corre ad inseguirli. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza lo riprendendo mentre corre a viso scoperto. Sblendorio è di spalle come pure il vero obiettivo dell’agguato. Nicola Appio, nella confusione spaglia bersaglio, pistola in pugno spara e uccide, ma la vittima è Giovanni Sblendorio. Quest’ultimo colpevole solo di essersi trovato nel posto sbagliato. Tommaso Appio invece è rimasto in auto ad aspettare il ritorno del figlio assassino.

Dopo l’omicidio Tommaso e Nicola Appio si rifugiano in Calabria ma poi fanno ritorno a Bari. In quella latitanza l’omicida, in una telefonata con la moglie, si lamenta: sta male nel trovarsi lontano da casa e dichiara “io mi ammazzo”.  E’ forse per questo che tornano a Bari.

Temendo ritorsioni dal gruppo rivale si rifugiano da parenti e familiari: uno a Bari vecchia e l’altro nel quartiere Libertà.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari li hanno arrestati eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Bari dal G.I.P.

A fare la differenza, nelle indagini condotte dai carabinieri, sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza che riprendono l’arrivo di padre e figlio a bordo della Smart e poi la fuga di Nicola Appio armato di pistola. Le intercettazioni telefoniche in fase di indagini ha permesso di svelare l’errore fatale nel colpire l’uomo sbagliato e non la vittima predestinata.

Padre e figlio sono ora in attesa, in carcere, dell’interrogatorio di garanzia. (Giancarlo Vincitorio)