Lun25112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Danni per 15 milioni alla mitilicoltura a Taranto

Il danno è enorme: 15 milioni di euro. Per la mitilicoltura a Taranto il 2015 è un brutto anno da ricordare e anche il 2016 non andrà meglio. Sono i dati peggiori dell’ultimo decennio

Cifre scritte in rosso sui conti del settore e a farlo sono le associazioni di categoria aderenti a Confcomnercio. Tutta colpa del troppo caldo. Le eccezionali temperature climatiche registrate quest’estate infatti hanno avuto ripercussioni molto gravi sulla cozza tarantina e anche sul novellame, cioè sulla produzione futura. E’ per questo che Confcommercio sollecita l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale per la pesca e l'acquacoltura. Si vuole che vi sia un risarcimento del danno subito.
"La produzione del 2016 – fanno sapere le associazioni di categoria aderenti a Confocommercio – è a grave rischio: si lotta per non perderla completamente. Le alte temperature di queste settimane hanno infatti danneggiato non solo le produzioni mitilicole, ma hanno pregiudicato il novellame che, come è noto, trova nel secondo seno del Mar Piccolo la sua nursery naturale".
E’ evidente che il danno alla produzione va di pari passo anche con le ripercussioni sul piano occupazione. Da Confcommercio evidenziano infatti che è ormai inevitabile “la perdita del lavoro di un intero anno e il fermo della produzione per il 2016, con la sottrazione di posti di tantissimi lavoro in una realtà economica già di per se critica.”

Che la batosta per la mitilicoltura tarantina sia enormemente pesante lo conferma Confcommercio: “ad una prima stima già il danno per le produzioni del 2015 si aggirerebbe attorno ai 15 milioni di euro. Il settore prima di altri ha pagato il prezzo dell’inquinamento industriale con il divieto nel primo seno del Mar Piccolo di allevamento del seme".

E pensare che il 19 maggio scorso era stato inaugurato a Taranto, alla presenza delle associazioni di categoria e del mondo della pesca, il trasferimento della sede del Distretto regionale della Pesca e della Mitilicoltura da Manfredonia a Taranto. Un cambiamento che doveva portare nella città bimare un distretto con disponibilità economiche finanziarie da avviare anche in favore dello studio della filiera, dell’innovazione e della ricerca. Il distretto, proprio partendo da Taranto, deve avviare l’Osservatorio Regionale per le attività della pesca in tutta la Puglia. Attività, come quella della ricerca, che diventano assolutamente ancor più importanti in considerazione di questa annata particolarmente disastrosa a causa delle calure estive. Più di ogni altra cosa è però assolutamente urgente l’accoglimento della richiesta, proposta da Confcommercio, di risarcire il danno attenuando le ripercussioni sull’occupazione. (Cosima Miacola)