Quintali di droga in aereo dall'Albania in Puglia
Ora è certo che le organizzazioni malavitose preferiscono sempre più solcare i cieli per effettuare i traffici di droga. Un’ulteriore conferma è fornita dall’esito di un’operazione eseguita dai carabinieri di Brindisi, Rimini e Riccione e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna e dalla procura di Rimini. C’era un aereo ultraleggero per introdurre in Italia quintali di marijuana destinata allo spaccio sulla riviera romagnola. La pista di atterraggio era nel Brindisino, più precisamente nei pressi di Costa Merlata ad Ostuni. Il pilota è un albanese di 26 anni, Vilson Lamaj, risultato in possesso di una regolare patente per il volo. L’uomo è considerato dagli inquirenti il capo del gruppo che manteneva direttamente i contatti con i coltivatori albanesi di marijuana. Era lui che trattava gli accordi economici con gli acquirenti in Italia e curava il pagamento dei mezzi di trasporto. E’ stato arrestato lunedì sera ad Ostuni (Brindisi) al suo atterraggio.
In manette è finito anche un napoletano di 32 anni che con un camioncino avrebbe dovuto trasportare via terra i 128 chili di marijuana scaricati dall’aereo. Altre 7 persone sono state invece fermate e non solo in Italia.
Questa operazione antidroga è il risultato anche di una proficua collaborazione tra Italia e Albania. La cooperazione giudiziaria e di polizia con le autorità albanesi è stata fondamentale per scoprire questo nuovo traffico internazionali di sostanze stupefacenti e giungere al sequestro dell’aereo e della droga proveniente dall’Albania. Con l’aereo ultraleggero, insomma, l’organizzazione criminale italo-albanese riforniva gli spacciatori sulla riviera romagnola, facendo tappa in Puglia. I carabinieri, però, erano sulle loro tracce già da gennaio in seguito a controlli in Riviera su giovani assuntori di droga.
Vilson Malaj aveva creato un gruppo criminale utilizzando anche propri familiari. Del gruppo facevano parte, infatti, pure i fratelli Artjion Lamaj e Kleo con i cugini Elizer Ahmetaj, Xhesian ed Arshi Hametaj. Erano loro a curare una capillare rete di distribuzione degli ingenti quantitativi di droga e si occupavano di recuperare, con inaudita violenza, il denaro da eventuali creditori insolventi. Proprio questa particolare violenza è stata utilizzata dal gruppo anche per compiere lo scorso 13 agosto una rapina nel comune di Gemmano (Rimini). Gli enormi guadagni avevano spinto il gruppo albanese a pensare di compare un altro aereo per raddoppiare i quantitativi di droga tra trasportare in Italia dall’Albania. Ora i carabinieri hanno fatto cambiare i loro piani: per i prossimi anni resteranno in carcere. (Mauro De Carlo)
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