Dom24112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Proroga di indagini anche per due ex commissari ILVA

E’ stato deciso prorogare l’indagine sulla gestione della discarica 'Mater Gratiaè dell’Ilva. L’inchiesta giudiziaria vede coinvolti, tra gli altri, l’ex commissario straordinario Enrico Bondi e uno dei tre commissari dell’azienda in amministrazione straordinaria, Piero Gnudi,

Bondi e Gnudi rispondono delle ipotesi di reato di getto pericoloso di cose e di gestione non autorizzata dei rifiuti in concorso con l’ex direttore dello stabilimento di Taranto Antonio Lupoli e al suo successore Ruggiero Cola.

L’azienda tramite un suo comunicato stampa ha fatto sapere che "in Ilva non sono rimasti sorpresi dall’indagine e guardano con la massima fiducia alla valutazione seria e approfondita che faranno i magistrati".

Nel frattempo è utile sapere che il decreto legge del gennaio scorso prevede la non punibilità penale dei commissari Ilva nell’attuazione dei piano di risanamento ambientale. Ed allora c’è da chiedersi quale finalità può avere il prosieguo delle indagini quando è stato già stabilito per legge che gli eventuali responsabili non potranno mai essere puniti?

Ciò che la magistratura contesta è la decisione dell’Ilva commissariata di sfruttare le discariche interne per rendere l’azienda autosufficiente nel ciclo dei rifiuti. Il 15 maggio 2013, per la gestione del sito Mater Gratiae, fu arrestato per concussione (con altri tre indagati) l’ex presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido. Secondo l’accusa, avrebbe indotto, dal 2006 al 2011, i dirigenti del settore ecologia e ambiente della Provincia di Taranto a rilasciare autorizzazioni per la discarica gestita dall’Ilva.
Per la gestione della discarica 'Mater Gratiaè, si ipotizzano reati penali come conseguenza obbligatoria dopo l’informativa della Guardia di Finanza anche per gli ex commissari Bondi e Gnudi.