Profanata tomba del nonno del sindaco. Tutti solidali con il primo cittadino
Il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo esprime “indignazione per il gravissimo gesto” che ha colpito la famiglia del sindaco di Surbo. “A nome dell’intera Assemblea condanno la viltà di chi non ha esitato a profanare il feretro del nonno nel cimitero del comune salentino e manifesto solidarietà e vicinanza al sindaco Fabio Vincenti ed ai suoi familiari”. L’odioso episodio è stato seguito dal rinvenimento di cinque proiettili d’arma da fuoco all’ingresso dello studio del fratello del primo cittadino.
“E questo si aggiunge - fa notare il presidente – alle difficoltà oggettive in cui oggi i pubblici amministratori sono costretti a operare. Sono certo che le forze dell’ordine e la magistratura faranno luce al più presto sugli obiettivi e sui responsabili di un atto così umanamente esecrabile”.
Sul grave episodio è intervenuto anche il presidente del Gruppo di Fi, Andrea Caroppo. "Siamo senza parole per lo sconcertante episodio che ha turbato, per l'ennesima volta, la serenità del sindaco di Surbo, Fabio Vincenti, a cui esprimo – dichiara Caroppo - la solidarietà del Gruppo di Forza Italia. Un gesto che lascia attoniti e che dà l'idea di quanto i sindaci siano esposti in un contesto di grandi tensioni sociali. Siamo vicini al sindaco Vincenti -conclude Caroppo- nell'auspicio che possa dimenticare una ferita personale così profonda con il calore dei suoi affetti e della sua comunità".
A fare sentire la propria voce è stato pure il consigliere regionale di “Oltre con Fitto”, Erio Congedo.
"Destano sconcerto e preoccupazione, ormai, le sempre più continue notizie di aggressioni e attentati intimidatori ai danni dei sindaci e amministratori dei Comuni salentini.
La mia solidarietà – afferma Congedo - al sindaco e amico di Surbo, Fabio Vincenti, che è vera e sentita, non può più essere però sufficiente. La vicinanza personale e politica per due episodi al di poco inquietanti, uno dei quali macabro e irrispettoso della morte (la profanazione di una tomba di famiglia), non può essere fatta solo di parole. Confido che anche questa volta le forze dell’ordine assicureranno alla giustizia gli autori degli sconsiderati gesti, ma come ho avuto modo di ribadire poco tempo fa, in una circostanza analoga, purtroppo, è necessario che il problema della sicurezza venga posto a in modo organico e sinergico da tutte le Istituzioni del territorio.
I sindaci, ma in generale i rappresentanti delle amministrazioni locali ormai sono diventati il primo avamposto dell’esasperazione che la crisi economica sta producendo: è a loro che i disperati si rivolgono nella convinzione che possano risolvere i loro problemi. Non possono essere lasciati soli". (Rezarta Tahiraj)
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