Dom24112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

A Taranto arcivescovo accoglie profughi nel monastero

Il discorso di Papa Francesco fa breccia a Taranto: l’arcivescovo Filippo Santoro pronto a destinare un monastero all’accoglienza dei profughi.

“Cercheremo di adattare alla situazione contingente –dichiara l’arcivescovo Santoro - l'accoglienza degli immigrati, che a Taranto permangono solo per pochi giorni, perché il nostro territorio, come sappiamo, non offre possibilità di lavoro. Ogni situazione di questi fratelli ha esigenze diverse e disparate. Certo è che le parrocchie e le strutture religiose, sono oggi maggiormente incoraggiate all'accoglienza.”

Insomma, il messaggio del Santo Padre è stato illuminante perché ha dato precise e concrete direttive alle parrocchie affinché in tutta Europa diventino strutture di accoglienza dei più bisognoso e in questo momento di forte emergenza profughi i più bisognosi sembrano essere proprio gli immigrati in fuga dai paesi dove c’è purtroppo ancora tanta fame e tanta guerra.

“Il nostro aprire la porta – chiarisce l’arcivescovo di Taranto - è doverosamente in comunione di intenti  con le istituzioni perché siano rispettati tutti gli aspetti legali e di responsabilità civile.”

Mons. Santoro svela anche quale sarà il monastero destinato ai profughi: “Nell'attesa di raccogliere le disponibilità delle singole parrocchie desidero destinare e attrezzare, per la prima accoglienza, in maniera stabile, il monastero Gesù Sacerdote delle Carmelitane Scalze, edificio adiacente al seminario di Poggio Galeso. Per anni questo luogo è stata la dimora di preghiera di monache claustrali che adesso, trasferendosi in un altro luogo desiderano renderlo disponibile alle esigenze caritative dell'arcidiocesi di Taranto.” Perché è stato scelto questo sito piuttosto che altri? La spiegazione dell’arcivescovo è questa: “quelle mura che per decenni hanno ospitato tante donne consacrate a Dio, saranno sicuramente il porto migliore per tante famiglie che speriamo arrivando lì si siano lasciati la morte e la guerra alle spalle, incontrando serenità è maggiore fiducia nel futuro.”

Si tratta di una sistemazione provvisoria perché la Chiesa tarantina sta pensando da tempo alla costruzione di una Casa dell’accoglienza destinata a tutti i bisognosi.

“L'arcidiocesi rimane sempre impegnata nella costruzione della Casa dell'Accoglienza di Palazzo Santacroce, alle spalle del Duomo, per la cui costruzione si sono impegnati – chiarisce l’arcivescovo - da mesi i nostri sacerdoti e l'intera comunità diocesana.  Spero che nella Città vecchia brilli presto come un faro di speranza e di amore misericordioso questo luogo, destinato alla gestione delle emergenze come gli aiuti alle ragazze madri e ai minori, la nuova mensa, il dormitorio e i servizi igienici per i senza fissa dimora.”

Mons. Santoro si è soffermato anche sull’importanza del messaggio papale.

“Altro non ha fatto il Santo Padre che ricordare all'intera comunità cristiana – dichiara l’arcivescovo Santoro - alcune delle opere di misericordia corporale, dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi', che nell'Anno della Misericordia non possono che essere per noi prioritarie..” E quali sono le frasi del Papa? Ecco cosa ha detto il Pontefice: «'Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede di essere 'prossimi', dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: 'Coraggio, pazienza!...'. La speranza cristiana è combattiva, con la tenacia di chi va verso una meta sicura.
Pertanto, in prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi. Un gesto concreto in preparazione all'Anno Santo della Misericordia.
Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d'Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma.
Mi rivolgo ai miei fratelli Vescovi d'Europa, veri pastori, perché nelle loro diocesi sostengano questo mio appello, ricordando che Misericordia è il secondo nome dell'Amore: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40)».

 

L’arcivescovo Santoro ha definito parole semplici ed evangeliche quelle pronunciate da Papa Francesco nell'Angelus: “esse continuano a dare forma al grande Anno di Grazia che ci apprestiamo a vivere nell'autenticità della nostra adesione a Gesù Cristo” L’arcivescovo di Taranto conclude ringraziando tutti coloro che si sono prodigati nell’accoglienza dei profughi a Taranto come nel resto d’Europa: “manifesto ancora stima e riconoscenza a tutti i volontari sia membri di associazioni ecclesiali e non, così come ai più che in questi mesi hanno prestato servizio a titolo personale e con grande generosità per l'accoglienza dei migranti”. (Giancarlo Vincitorio)