Hylella: soldi pronti per chi in Puglia accetta abbattimento ulivi infetti
Firmato nuovo piano anti Xylella Fastidiosa per fronteggiare in Puglia l’emergenza degli ulivi infetti. Gli agricoltori che subiranno il taglio degli ulivi malati saranno indennizzati subito con 14mila euro ad ettaro. I mandati di pagamento saranno firmati dal commissario straordinario per l’emergenza, il comandante della Guardia Forestale dello Stato per la Puglia, Giuseppe Nicola Silletti, di Santeramo in Colle (Bari). Sin qui la notizia positiva. La parte negativa del nuovo piano è che saranno abbattute anche tutte le altre piante, indipendentemente dal loro stato di salute e da eventuali segnali di infezione, nel raggio di cento metri da quella ritenuta da abbattare. Strage totale senza pietà da compiere anche su tutto ciò che è vivo e vegeto nel “cerchio maledetto” dei cento metri e indipendentemente dalla tipologia di pianta. Ciò significa che andranno distrutti quindi non solo gli ulivi ma anche tutte le piante ospiti: dagli alberi da frutta ai cespugli di rosamanino. Questo l’elenco delle specie condannate: acacia, chataranthus, mirto, oleandro, ulivo, polygala, prunus, rhamnus, rosmarino, spartium, vinca e westringia.
Le piante ospiti non potranno essere reimpiantate perché l’Unione europea lo vieta. Inoltre, prima dell’abbattimento, le piante, sia quelle definite ospiti che gli ulivi, saranno trattate con insetticidi compatibili con le coltivazioni biologiche.
Cosa accadrà con l’attuazione del nuovo piano? Le previsioni sono che, entro fine anno, saranno tagliate almeno 3mila, ma forse anche 4mila piante.
Dal monitoraggio risulta che i focolai d’infezione si estendono rapidamente. Dopo Oria, Trepuzzi e Torchiarolo ci sono casi anche a Cellino San Marco e a S. Pietro Vernotico. Pare che ci siano già altri mille ulivi contagiati. Già in settimana gli uomini del Corpo Forestale dello Stato provvederanno a far partire le notifiche ai proprietari degli uliveti infetti affinché provvedano al taglio degli alberi. Gli indennizzi sono previsti per coloro che volontariamente provvederanno a eseguire l’ordine di abbattimento. Se non procederanno allora l’abbattimento sarà effettuato da ditte incaricate dal CFS e le spese saranno contabilizzate in danno ai proprietari di quegli uliveti. Basteranno gli indennizzi a calmare le ire degli olivicoltori che, come nei casi di luglio ad Oria, si opposero ai blitz militari che “blindavano” le operazioni di abbattimento degli ulivi? (Mauro De Carlo)
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