Granatiere addio. Sempre più ridimensionata flotta militare
Dopo aver solcato i mari per 30 anni il Granatiere il pattugliatore di squadra della Marina Militare, va in “pensione”: non sarà più operativo. Al posto di ormeggio 14 della Stazione Navale Mar Grande di Taranto oggi ha terminato ogni attività dopo essere stato al servizio delle istituzioni e della collettività.
Con atto formale la nave Granatiere è stata radiata dalla flotta della Marina Militare. La cerimonia dell'ultimo ammaina bandiera è stata presieduta dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe De Giorgi.
In mattinata la nave Granatiere, scortata dalla fregata Euro, ha attraversato il tratto sotto lo storico Ponte Girevole per l' ingresso nel Mar Piccolo effettuando l'ultimo passaggio nel canale navigabile. Nel pomeriggio la cerimonia è proseguita con il concerto della Fanfara in Piazza della Vittoria e l’esibizione del Plotone Alta Rappresentanza della Brigata marina San Marco (quella a cui fanno parte anche i due marò pugliesi Latorre e Girone”
Con la cancellazione dai ruoli del naviglio militare di nave Granatiere, continua il processo di ridimensionamento delle navi della Marina Militare che, a causa dell'invecchiamento della Squadra Navale, nel prossimo decennio radierà ben 51 delle 60 attuali navi in servizio.
Stessa sorte del Granatiere è toccato la settimana scorsa, il 24 settembre, ai cacciamine Lerici e Sapri, due delle quattro unità cacciamine della Classe “Lerici” I^ serie. Quei due cacciamine, progettati negli anni ‘80 a seguito della Legge Navale e consegnate alla Marina Militare nel 1985, hanno rappresentato in quegli anni la realizzazione di un progetto innovativo e di successo nell’ ambito della costruzione navale.
A maggio sono state dismesse altre due navi: le corvette Minerva e Sibilla.
Le Bandiera di combattimento delle unità navali sono state consegnate al Capo di Stato Maggiore della Marina per poi essere conservate a Roma all’interno dell’Altare della Patria nel Sacrario delle bandiere delle Forze Armate.
Proprio mentre è in atto un forte ridimensionamento della flotta italiana c’è da ricordare che da giovedì 17 settembre l’Italia ha assunto il comando della Forza Marittima Europea (EUROMARFOR). La cerimonia del passaggio di consegne è avvenuta a bordo di nave Garibaldi, ormeggiata proprio a Taranto, tra il Comandante della Flotta Spagnola (Almirante de la Flota) Ammiraglio Francisco Javier Franco Suanzes (cedente) ed il Comadante in Capo della Squadra Navale Italiana, Ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi (accettante).
Euromarfor è una forza navale – non permanente - costituita il 15 maggio 1995 da Francia, Spagna, Italia e Portogallo nello spirito della “Dichiarazione di Petersberg”, poi assorbita dal trattato di Amsterdam, aperta anche ad altre nazioni europee, e agisce come organismo internazionale per il mantenimento della pace e lo sviluppo della sicurezza.
L’Italia con tutte queste dismissioni non fa una bella figura con gli altri Paesi ma a Taranto oggi l’ammiraglio De Giorgi che si sta finalmente ponendo rimedio “all'estinzione della capacità operativa della Marina nell'ultimo decennio. Esprimo gratitudine al Governo e al Parlamento che hanno voluto procedere con urgenza ad un provvedimento per avviare il rinnovamento della flotta con il programma della cosiddetta Legge Navale. Questo programma comporta un investimento di 5.8 miliardi circa, che si tradurrà in un programma di costruzione di 10 navi. Le nuove navi saranno tutte ecosostenibili, avranno carburante biofluel. Stiamo studiando la possibilità di propulsione a gas liquido, e tutte le navi avranno la soppressione di gran parte degli elementi tossici". Con queste innovazioni potranno essere utilizzate anche in collaborazione con altre istituzioni. "La Marina sta collaborando – ha evidenziato De Giorgi - in modo molto intenso per proteggere ad esempio l'ecosistema del mar Piccolo di Taranto. Con il commissario straordinario per le bonifiche Vera Corbelli stiamo lavorando quotidianamente per mappare i fondali e per trovare il modo di custodire e ripristinare al meglio l'equilibrio ambientale".
De Giorgio ha voluto anche indirizzare le sue riflessioni alle tante operazioni di soccorso ai migranti in difficoltà: "Voglio esprimere il mio ringraziamento ai nostri equipaggi, a tutti per quello che fanno in condizioni difficilissime, in condizioni economiche difficili. Per quello che fanno ogni giorno, non solo in quella che è l'attività di soccorso che la Marina svolge quotidianamente: è la forza navale che raccoglie in assoluto il maggior numero di profughi, rispetto a tutti gli altri sommati insieme.”. (Mauro De Carlo)
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