Dom24112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Began: Berlusconi era il mio fidanzato e poi è stato come un padre

Sabina Beganovic è la cosiddetta "ape regina" delle feste dell’ex premier Silvio Berlusconi. A Bari è imputata, insieme con altre sei persone, tra cui l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, con le accuse di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Tutta colpa delle cene organizzate nella residenza di Berlusconi fra l’estate 2008 e la primavera 2009. Beganovic però respinge le accuse e spiega di avere amato Berlusconi e di essere stata la sua fidanzata.

All’ultima udienza del cosiddetto “processo escort” si è presentata vestita interamente in nero per rendere dichiarazioni spontanee. Tra le lacrime ha detto: “ho amato tanto quest’uomo e avrei fatto qualunque cosa per lui. Quando si ama una persona gli si dedica la vita. Io volevo difendere il presidente. Ho anche dichiarato che facevo i bunga bunga ma tutti sanno che non era vero." La cosiddetta “Ape regina” ha anche spiegato perché ritiene ingiuste le accuse di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: "Io lavoravo, non avevo bisogno di fare prostituire ragazze per guadagnare". E poi tante lodi per l'ex premier: "Berlusconi era un uomo meraviglioso, fantastico. Per me è stato prima un fidanzato poi come un padre”. Per loro stessa ammissione i due (Berlusconi e Sabina Beganovic) si sono amati e hanno avuto rapporti intimi. L'avvocato di Beganovic ha evidenziato come risultasse paradossale catalogare quelle cene con invitati vip come se fossero strumenti finalizzati alla prostituzione: "appare incredibile immaginare che cene di prestigio, come quelle organizzate nelle residenze del presidente del Consiglio, con ospiti del calibro di George Clooney, fossero solo occasioni per far prostituire ragazze".

Il pm Eugenia Pontassuglia ha chiesto per lei la condanna a tre anni di reclusione. Nella precedente udienza aveva chiesto altre condanne pure per Gianpaolo Tarantini (chiesti otto anni di reclusione), Massimiliano Verdoscia (6 anni), Pierluigi Faraone (sei anni), Letizia Filippi (2 anni), Francesca Lana (18 mesi) e l’assoluzione per Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo.

Nel processo sono state analizzate 27 cene svolte a Palazzo Grazioli, Arcore e Villa Certosa per capire se le donne invitate fossero state indotte a prostituirsi con l’ex presidente del Consiglio. Per la difesa si è trattato soltanto di 'spinta mondanità'.

Un processo, questo di Bari, che prosegue da due anni e che in 20 udienze ha visto sfilare nelle aule giudiziarie del capoluogo pugliese tante bellissime donne, alcune delle quali, come nel caso della barese Patrizia D’Addario, hanno chiesto un risarcimento danni o sono in procinto di farlo. D'Addario ha già fatto sapere il conto da pagare: un milione di euro. (Mauro De Carlo)