Concluse indagini su fioraio di Avetrana che dichiarò di aver sognato la mamma di Sabrina Misseri che costringeva Sarah Scazzi ad entrare in auto il giorno dell'omicidio
Il pm ha concluso le indagini a carico di Giovanni Buccolieri, il fioraio di Avetrana (Taranto) che dichiarò di aver visto Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano costringere la quindicenne Sarah Scazzi a salire nella loro auto. Era il 26 agosto, lo stesso giorno in cui Sarah fu uccisa. Per quell'omicidio sono state già condannate all'ergastolo le due donne ed ora si trovano rinchiuse nel carcere di Taranto. Anche in Appello, per loro due, sono state confermate le stesse condanne.
Le dichiarazioni del fioraio fecero scalpore all'epoca dei fatti perché costituivano, evidentemente, un elemento di colpevolezza per le due donne. Dichiarazioni, però, che furono presto ritrattate e addirittura negate. Il fioraio, infatti, quando si trovò in caserma per confermare quelle frasi disse di essere stato frainteso. Quella scena sì l'aveva vista ma in sogno, cioè nella notte, mentre dormiva. Non era quindi una situazione vera, reale, concreta.
Su quelle dichiarazioni e circostanze gli inquirenti decisero di avviare un'indagine. Ora gli accertamenti sono stati conclusi e il fioraio ha ricevuto la notifica proprio di chiusura indagine. Il pm si accinge ora a chiedere il rinvio a giudizio a carico del fioraio. Su questo si esprimerà il gup, giudice delle indagini preliminari. Da quell'udienza si saprà se il fioraio sarà processato. Intanto resta innegabile il clamore che quella dichiarazione del fioraio ha scatenato mediante i media accrescendo, inevitabilmente, la schiera dei colpevolisti nell'opinione pubblica. Come si ricoderà
Giovanni Buccolieri nell’aprile 2011 aveva raccontato agli inquirenti che 26 agosto 2010, il giorno della scomparsa di Sarah, aveva visto la ragazzina mentre veniva tirata per i capelli da Cosima Serrano per essere trascinata in macchina e che a bordo dell’auto aveva visto vagamente un’altra persona di corporatura robusta. Logico sospettare che quella seconda persona fosse Sabrina Misseri. Il fioraio, però, due giorni dopo la sua deposizione ritrattò tutto, affermando semplicemente che si era trattato solo di un sogno. Ma se era un sogno allora perché era andato dai carabinieri a parlarne? Chi lo aveva convinto a farlo? A spingerlo a raccontare quella verità o sogno fu una ragazza: Vanessa Cerra, la commessa che lavorava nel negozio di Buccolieri. A confermare che invece era stato un sogno è stata la moglie di Buccolieri nella sedicesima udienza del processo dinanzi alla Corte d’Assise di Taranto: Giuseppina Scredo. In quella circostanza Scredo disse: "Dopo l’arresto di Michele Misseri mio marito mi disse che era sconvolto per un sogno che aveva fatto. Raccontò che aveva sognato Sarah che camminava per strada e Cosima la rincorreva con la macchina dicendole: sali in macchina, sali in macchina. Se non si fosse trattato di un sogno Giovanni me lo avrebbe detto lo stesso giorno. Gli dissi: fai chiarezza nella tua mente, ma lui mi ripeteva che era solo un sogno. Lui comunque non sognava quasi mai". Scredo aggiunse anche che suo marito "era turbato perché diversi clienti avevano detto di aver sognato Sarah e lui si era fatto suggestionare". "Mio marito era turbato - ha precisato la consorte - proprio per la presenza nel sogno di Cosima, che conosceva, e sapeva che stavano emergendo elementi a carico della donna". Proprio questo particolare, però, le è stato contestato dal Pm, che le ha fatto notare che le voci dei sospetti su Cosima erano iniziati parecchi mesi dopo, nel febbraio del 2011.
Ora Buccolieri saprà presto se sarà processato o assolto per quel sogno o verità. (Rezarta Tahiraj)
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