Marò: a Natale Salvatore Girone in India potrà incontrare la sua famiglia
Salvatore Girone sarà raggiunto in India dalla sua famiglia per Natale. E' quanto fa sapere il ministro della Difesa Roberta Pinotti rispondendo ai giornalisti in merito alla triste vicenda che vede ancora irrisolto il caso dei due marò pugliesi Girone e Latorre. Quest'ultimo è provvisoriamente in Italia dopo aver subito un intervento chirurgico per ischemia.
“Questa è una vicenda davvero lunga che ci auguriamo internazionalmente possa chiudersi quanto prima. Con Girone sono spesso in contatto. Mi dispiace molto che per Salvatore ci sia ancora un Natale in una terra che non è l'Italia. Non distante comunque dalla sua famiglia che fortunatamente andrà a passare le festività con lui”.
Ieri sull'argomento era intervenuto nuovamente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale ha auspicato che la vicenda dei due marò pugliesi possa presto trovare una soluzione positiva. Mattarella ha parlato al telefono con Girone e lo ha assicurato che tutto il Paese e le istituzioni sono impegnate in questa direzione. Alla telefonata di Mattarella era presente, tra gli altri, il capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano.
Il fratello del fuciliere di Marina, Alessandro Girone, ha commentato dichiarando che "è ovvio che la privazione della sua libertà comporta un sacrificio enorme non solo a Salvatore, ma a tutta la nostra famiglia". Anche Alessandro ha confermato che Salvatore "per il periodo natalizio sarà raggiunto dai suo familiari" a Nuova Delhi, nell'ambasciata italiana in India. Alessandro ha evidenziato che l’assenza da casa di Salvatore sta pesando "in particolare ai suoi figli, costretti a rinunciare al Natale nel proprio Paese circondati dagli affetti dei loro amici" e dovendo rinunciare "ad eventi scolastici significativi per raggiungere il loro papà in India".
Massimiliano Latorre, che fortunatamente è provvisoriamente in Italia, da due giorni ha cambiato l'immagine di copertina e del suo profilo Facebook pubblicando, al posto della sua foto, un quadrato completamente nero. Non una parola per giustificare il suo gesto ma questo, secondo molti, potrebbe essere un modo per descrivere il proprio stato d'animo e la stanchezza per un procedimento giudiziario che si protrae senza soluzione dal 2012. Dopo tre anni di carcerazione, un ictus, la degenza in Italia e il fatto che il suo commilitone sia ancora trattenuto in India come potrebbe stare il pugliese Latorre pensando al suo futuro e a quanto stia soffrendo il suo commilitone restando anche quest'anno lontano dall'Italia. I followers di Latorre lo stanno incoraggiando, dopo la trovata del profilo nero, a non perdersi d'animo.
Oggi Latorre su facebook ha pubblicato un link riguardante un'intervista a Carlo Noviello, comandante in seconda dell’Enrica Lexie. Noviello spiega l’azione dei fucilieri che tentarono di respingere l'abbordaggio della Enrica Lexie da parte di una barca differente dalla St.Antony, sulla quale invece si trovavano i due pescatori uccisi e pertanto ribadisce l’innocenza dei due militari del Reggimento San Marco in merito alle infamanti accuse rivolte dalle autorità giudiziarie indiane.
La vicenda dei due marò è all'esame del Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d’Arbitrato de l’Aja. Ed è proprio qui che, una settimana fa, l’Italia ha depositato una richiesta finalizzata ad "autorizzare il fuciliere Girone a tornare in Italia e a restarvi per tutta la durata della procedura arbitrale in corso fra le Parti". Il nostro Ministero degli Esteri ha spiegato, con una nota ufficiale, che questa richiesta "si inserisce nel quadro dell’arbitrato internazionale avviato dal Governo italiano lo scorso 26 giugno e segue la misura cautelare già resa dal Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo lo scorso agosto, con la quale è stata ordinata la sospensione di tutti i procedimenti giudiziari a carico dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Con tale istanza, l'Italia ha chiesto al Tribunale Arbitrale di riconoscere e proteggere alcuni diritti fondamentali anche prima delle soluzione definitiva della controversia. Il Tribunale fisserà la data di discussione della richiesta italiana". (Rezarta Tahiraj)
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