La truffa del pane al carbone. Colorante nell'impasto venduto in sei città
L’accusa è di quelle che ti sconvolgono la giornata. Un alimento base e fondamentale della nostra alimentazione, il pane, si scopre che potrebbe non essere così semplice e genuino come invece vorrebbero farci credere alcuni commercianti. Tutta colpa di dodici panificatori e venditori pugliesi che sono stati denunciati dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato con l’accusa di aver aggiunto del colorante nero nell’impasto per la panificazione. Più precisamente il colorante è quello denominato E152. Sigla inclusa in una lista di prodotti assolutamente vietati dalla legislazione sia nazionale che europea. Con molta fantasia alcuni panificatori e commercianti avevamo immesso sul mercato un pane che veniva etichettato come pane al carbone vegetale. Invece del nero del carbone oppure insieme ad esso però viene l’aggiunta del colorante nero. Il pane colorato è stato sequestrato dalla forestale a Bari, Andria, Barletta, Brindisi, Taranto e Foggia. In alcuni casi, oltre al pane c’era anche la focaccia e le bruschette colorate con il nero di E153. I 12 panificatori sono stati denunciati per frode nell’esercizio del commercio e produzione di alimenti trattati in modo da variarne la composizione naturale con l’aggiunti di additivi chimici non autorizzati dalla legge.
E pensare che il pane al carbone, quello vero, piace sempre più e tanto, soprattutto negli ultimi anni e costa anche più del pane comune o di quello integrale. Prezzo giustificato dall’aggiunta del nuovo ingrediente. In realtà di nuovo c’è ben poco, Infatti il carbone vegetale è conosciuto sin dalle dinastie egizie risalenti al 1550 a.C., e fu un elemento importante per la salute dell’intestino salute già da allora fino ai giorni nostri. Le prime ricerche chimiche però risalgono al XVIII secolo. E’ in questo periodo che vengono studiate le caratteristiche e proprietà benefiche del carbone nell’alimentazione umana.
Tra le innumerevoli proprietà positive del carbone vegetale sono da evidenziare soprattutto l’eliminazione del gonfiore addominale, alleviando anche le infiammazioni causate da gastriti, fermentazioni anomale, coliti, aerofagie, intestino irritabile: assorbe l’acidità gastrica ed i gas gastroenterici, curando in via preventiva anche diarrea, meteorismo e flatulenza. Il suo uso più frequente e conosciuto è quello di migliorare la digestione grazie alla sua composizione di sali minerali basici. Il colorante E153, invece, fa proprio male ed è per questo che è stato vietato. (Rezarta Tahiraj)
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