Omicidio Ragone e Costanza. Il commento del padre di Trifone e della difesa di Ruotolo
“Sono convinto della colpevolezza di Giosuè Ruotolo, ma sono dispiaciuto che ci sia voluto così tanto tempo per giungere alla soluzione del caso: se non ci fosse stato un muro di omertà, da parte di amici, commilitoni e di un po’ di tutti, gli elementi chiave sarebbero potuti emergere molto prima”. Lo ha dichiarato Francesco Ragone, padre di Trifone, dopo aver appreso la notizia dell'arresto di Ruotolo che è ritenuto l'assassino di suo figlio e della fidanzata Teresa Costanza.
Nel frattempo il legale di Ruotolo, Rigoni Stern, ha detto al Messaggero Veneto che l’ipotesi del profilo Facebook si rivelerà un fuoco di paglia. Secondo quanto emerso dalle indagini degli inquirenti pare che a scatenare l'idea omicida siano stati i timori di denuncia dopo una litigio tra Ruotolo e il pugliese Trifone Ragone (nato ad Adelfia, Bari) degenerato in colluttazione dopo la scoperta di messaggi utilizzati da un profilo anonimo con cui una sedicente «Annalisa» affermava di essere l'amante di Trifone Ragone.
Intanto emerge, secondo quanto evidenzia l'avvocato di Ruotolo, che tra l’indagato e Trifone non c’erano né telefonate, né sms e neppure una vecchia amicizia su Facebook.
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