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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Scoperti in Puglia autori di due tentati omicidi e di un attentato incendiario a un maresciallo dei carabinieri

Tutto merito dell'ottimo lavoro investigativo svolto dopo il duplice tentato omicidio compiuto il 13 maggio 2013, a Grumo Appula, contro Giuseppe Leone e Giuseppe Lacasella. Il presunto killer sarebbe stato il 20enne Vito Colapinto. Sono partiti da lì i carabinieri per scoprire successivamente un'estesa organizzazione di trafficanti e spacciatori di droga operante nei territori di Bitetto e dintorni. A capo del gruppo, facente parte del clan Zonno di Toritto, secondo i carabinieri c'era Domenico Cavalieri Foschini. In quell'organizzazione ci sarebbe anche l'autore dell'attentato incendiario compiuto ai danni dell'auto di un maresciallo dei carabinieri, comandante della stazione dei Carabinieri di Bitetto. L'incendio fu appiccato a notte del 23 maggio 2014, in via Mascagni.

Per quanto riguarda il tentato duplice omicidio esso fu compiuto a Grumo in piazza Umberto, di fronte alla caserma dei vigili urbani. Sarebbe stato Vito Colapinto a sparare un colpo di pistola contro il 38enne Giuseppe Lacasella che, in quel momento era con un suo amico parrucchiere: Giuseppe Leone. I due riuscirono a scampare all’agguato rifugiandosi in una pasticceria e il proiettile andò a conficcarsi nel muro del negozio. Colapinto fu arrestato, con l’accusa di porto ed uso abusivo di arma da fuoco, il giorno di Natale scorso, sulla base pare delle testimonianze, poi ritrattate, di Lacasella o Leone. Lacasella è ritenuto componente di un gruppo malavitoso di Acquaviva delle Fonti e fu destinatario di un altro agguato il 28 dicembre del 2013, a Grumo, in via Paolo Colasuonno, quando era a bordo di una Mercedes, per ritorsione dopo le rivelazione fatte ai carabinieri.   

Nel giugno 2014 furono arrestati, con l’accusa di tentato omicidio, il 33enne Domenico Cavalieri Foschini, il 30enne albanese Edvin Sadiku e Vito Colapinto. Gli arresti furono effettuati per ordine del gip Alessandra Piliego su richiesta del sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia, Ettore Cardinali.

L'elenco completo dei 24 arrestati nell'operazione antidroga compiuta oggi: BELVISO Giovanni Luca, cl. 1987, residente a Bitetto; BUONO Giovanni, cl. 1996, residente a Bitetto; CATTEDRA Mario, cl. 1980, residente a Bitritto; CAVALIERI FOSCHINI Domenico, cl. 1981, residente a Bitetto, detto “ ù russ”; CAVALIERI FOSCHINI Leonardo, cl. 1972, residente a Bitetto; CIPRIANO Nicola, cl. 1980, residente a Bitetto; CIRASOLA Francesco, cl. 1994, residente a Bitetto; COLAPINTO Vito, cl.1994, residente a Bitetto; DANISI Nunzia, cl. 1993, residente a Bitetto; DE CHIARA Grazia, cl. 1982, residente a Bitetto; GARGANO Nicola, cl.1995, residente in Bitetto; GIANNINI Domenico, cl. 1985, residente a Bitetto; GIANNINI Sabino, cl. 1996, residente a Bitetto; GIOVANNIELLI Alessandro, cl. 1995, residente a Bitetto;GIOVANNIELLI Domenico, cl. 1984, residente a Bitetto; GIOVANNIELLI Michele, cl. 1992, residente a Bitetto; LANEVE Angela, cl. 1971, residente a Bitetto; LANEVE Rita, cl. 1966, residente a Bitetto; LORUSSO Giacomo, cl. 1974, residente in Bitetto; PACE Maria, cl. 1985, residente a Bitetto; PACE Sabino, cl. 1980, residente a Bitritto; PASCAZIO Alessio, cl. 1994, residente a Bitetto; PERILLO Rocco, cl. 1983, residente a Bitetto; SERVEDIO Giacomo, cl. 1982, residente a Bitetto.

Per effettuare gli arresti sono stati mobilitati all'alba circa 150 carabinieri. In conferenza stampa il comandante provinciale dei Carabinieri di Bari, colonnello Vincenzo Molinese e il capitano Antonio Citarella, comandante della Compagnia di Modugno, hanno spiegato che sono risultati molto d'aiuto nelle indagini le intercettazioni telefoniche e ambientali. E' così, ad esempio, che si è riusciti ad identificare il presunto incendiario dell'auto del maresciallo dei carabinieri. In una conversazione intercettata un uomo chiede ad un altro: "Sei stato tu allora?". Dall'altro capo del telefono arriva un "sì" e poi l'altro interlocutore aggiunge "stai rischiando 5-6 anni di carcere... che non è una persona qualsiasi Francesco”, cioè il maresciallo dei carabinieri. (Giancarlo Vincitorio)