Sanguinano le spine della corona di Gesù custodite in chiesa a Bari e Andria
Si è ripetuto anche quest'anno il prodigio della Sacra Spina. Il frammento della corona di spine di Gesù è tornato a sanguinare nuovamente così come era accaduto nel 2005 e come, probabilmente, si ripeterà il prossimo secolo. E' un doppio miracolo perché è stato compiuto sia a Bari, nella basilica di San Nicola, che ad Andria, in cattedrale. In entrambe le chiese ci sono infatti le due reliquie: le spine della corona di Gesù. Sangue fresco, di coloro rosso vermiglio, ha macchiato la Sacra Spina. Il miracolo si compie quando il venerdì santo coincide con il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica dell’Annunciazione.
A Bari la Sacra Spina, è indubbiamente la più venerata fra le reliquie della Basilica dopo quelle di S. Nicola. A partire dal XIV secolo la Sacra Spina emerge fra le numerose reliquie della Passione di Cristo. Esiste anche una liturgia della “Corona del Signore” che è inserita in tutti i rituali della Basilica.
Per quanto riguarda Andria la presenza della Sacra Spina è attestata a partire dal 1308, in seguito ad un dono compiuto da Beatrice d’Angiò, figlia di Carlo II d’Angiò, per le sue nozze con Bertrando del Balzo, duca di Andria. La teca d'argento che protegge la Spina come un ostensorio, fu lavorata a Napoli a metà Ottocento e donato alla Cattedrale dall'andriese Vincenzo Morselli.
Il miracolo è attestato, dal 1633, e si manifesta in vari modi: con rigonfiamenti, con la liquefazione in gocce di sangue vivo delle diciassette macchie violacee presenti sulla spina, fino alla comparsa di escrescenze biancastre argentee di pochi millimetri, insomma una vera e prodigiosa fioritura, avvenuta per la prima volta nel 1842. La constatazione del miracolo è stato fatto da un notaio e da una commissione di esperti, negli anni 1842, 1853, 1864, 1910, 1921, 1932, 2005 e 2016 sempre quando il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione coincide con il venerdì santo. Il prossimo prodigio, pertanto, è previsto per il lontano 2157.
Il miracolo compiuto venerdì scorso invece è stato ufficialmente visto e registrato, anche con l'ausilio di due telecamere ad alta definizione, dalle ore 16,10 alle 17,10. A darne l'annuncio è stato il vescovo durante l'omelia: "ho il piacere di annunciare a voi tutti in maniera solenne che il miracolo ha avuto inizio.
Altro miracolo è stato verificato pure a San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo. Anche qui, è stato un vescovo, mons. Francesco Beschi, ad annunciare il prodigio. "La prudenza, la serietà, le competenze di coloro a cui ho affidato il compito dell’osservazione della reliquia e l’evidenza del segno mi inducono - ha detto il vescovo Beschi - a confermare che questi è avvenuto. E subito le campane del piccolo centro della Val Brembana hanno iniziato a suonare a festa. A San Giovanni Bianco la reliquia è conservata dal 1945, da quando un ex mercenario la trovò in un cofanetto dopo una battaglia. (Cosima Miacola)
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