Scoperto un piano della camorra per uccidere in Puglia Giovanni Colangelo, il capo dei pm di Napoli
Volevano uccidere in Puglia il procuratore capo di Napoli Giovanni Colangelo. La camorra aveva deciso di utilizzare il tritolo per ammazzarlo. Luogo dell'agguato? Gioia del Colle, il paese della provincia di Bari, dove abita il capo della Procura di Napoli.
Ciò è quanto ha rivelato un collaboratore di giustizia agli inquirenti della Dda di Bari. Una notizia che avrebbe sentito in carcere da uomini di camorra. Sono partite da questo le indagini coordinate dal pm antimafia Roberto Rossi, in servizio a Bari. Indagini fruttuose considerato che hanno consentito il sequestro di 550 grammi di tritolo. Il materiale esplosivo era nascosto sotto un albero, di fronte al cancello della tenuta di un boss di Gioia del Colle: il trafficante di armi Amilcare Monti. Quest'ultimo è ora in carcere. Il sequestro del tritolo è avvenuto alcuni giorni addietro.
Per compiere l'attentato, per modalità simile a quello che stroncò la vita a Giovani Falcone, il clan camorristico avrebbe studiato gli spostamenti di Colangelo fra Campania e Puglia. A dare conferma della notizia della preparazione dell'agguato è stato il pm Roberto Rossi. E' a seguito delle indagini compiute a Bari che si è deciso, nel frattempo, di rafforzare il sistema di sicurezza a protezione del capo dei pm partenopei.
Ad esprimere piena ed immediata solidarietà è stata, tra gli altri, la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi. "Rivolgo la mia solidarietà e affettuosa vicinanza al procuratore capo di Napoli, Giovanni Colangelo – ha detto Bindi. Sono certa che non verrà meno il suo impegno nella lotta ai poteri criminali e il rigore e la grande professionalità con cui persegue il rispetto della legalità in un territorio tra più difficili e violenti".
Colangelo ha 69 anni. E' procuratore capo a Napoli dal 2 maggio del 2012. In precedenza, dal 2008, è era stato procuratore a Potenza e prima ancora in Puglia. Ad esempio nella Procura di Bari si era occupato in particolare di reati contro la pubblica amministrazione e la criminalità economica.
La sua carriera di magistrato inizia nel 1973, come pretore, a Chivasso, poi nella sua Gioia del Colle (dal 1977) e a Bari (dal 1989). Dal 2000 è procuratore aggiunto a Bari e la sua attività si caratterizza in particolare nella repressione dei reati societari, bancari e finanziari. Dal 2002 si è occupato dei reati in materia di terrorismo e del coordinamento della cattura dei latitanti. Colangelo non ha commentato la notizia della preparazione del suo agguato. (Mauro De Carlo)
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