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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Incidente mortale in un sommergibile ormeggiato alla banchina dell'Arsenale di Taranto

Qualcuno inizia a pensare che sia un sommergibile maledetto. Lì dentro è morto un giovane di 29 anni questa mattina. La vittima è Natale Chiarelli, operaio dipendente di una ditta d'appalto della Marina Militare di Taranto. Il decesso è avvenuto per un malore durante le operazioni di manutenzione a bordo. Il sommergibile è il Gianfranco Gazzana Priaroggia della Marina militare. Proprio per effettuare le operazioni di manutenzione il sommergibile si trovava ormeggiato alla banchina, in Mar Piccolo.

Quattro anni fa un militare è morto in quello stesso sommergibile. Era il 4 dicembre 2012 quando due militari accusarono un malore per un improvviso calo di pressione durante le fasi di svuotamento dell'abitacolo dall'acqua: non riuscirono ad aprire il portellone d'emergenza. Uno riuscì a salvarvi mentre l'altro, il sergente Alessandro Bargaglio, 38 anni, di La Spezia, morì il 31 luglio 2015 a causa delle lesioni patite nell'incidente subacqueo. L'altro militare che riuscì a salvarsi è un pugliese: grado sottocapo, 33 anni, originario di Lecce. Ebbe salva la vita ma ora è sordo peri danni subiti dall'apparato uditivo. Entrambi i militari furono colpiti da un baro-trauma causato pare da problemi di depressurizzazione. I due si stavano esercitando nelle manovre di soccorso in scenari di guerra a sub in difficoltà.

Per quell'episodio stati rinviati a giudizio l'ex comandante del sommergibile e l'ex capo del comando incurso. Quali conseguenze ci saranno per l'incidente mortale odierno? Di certo si darà avvio ad un'inchiesta giudiziaria. Così come è probabile che il magistrato disponga il corpo di Chiarelli sia sottoposto ad esame autoptico da parte di un medico legale appositamente incaricato.

La Marina militare è intervenuta a commento di questo incidente mortale per esprime in una nota "sentimenti di profondo cordoglio e vicinanza" alla famiglia dell'operaio. "Il giovane, dipendente della ditta Officine Jolly - prosegue la nota della Marina - si trovava a bordo del sommergibile per attività manutentive programmate all'interno del locale motori termici quando improvvisamente ha accusato un malore. A nulla è servito l'immediato soccorso dei colleghi, del medico del Servizio sanitario dei sommergibili e dei medici del 118".

La giovane vittima aveva moglie e una figlioletta. La loro casa è Statte (Taranto). I suoi familiari sono arrivati nel pomeriggio nell'Arsenale di Taranto dopo essere stati allertati. Cosa sia accaduto davvero lo diranno le inchieste aperte dalla magistratura e dalla Marina Militare. Per ora i colleghi dell'operaio hanno affermato di aver visto Chiarelli sentirsi male e accasciarsi. Hanno pensato per prima cosa ad uno svenimento per un calo di pressione, poi ad un infarto. Forse carenza di ossigeno in quel vano motori. Chissà. Di certo è arrivato subito il medico di bordo che ha tentato di rianimarlo e contemporaneamente è stato chiesto l'arrivo di un'ambulanza del servizio 118. Anche l'ambulanza ha impiegato pochi minuti per giungere sul posto. E' partita da ambulanza dalla postazione Taranto centro, poco distante dalla base sommergibili del Mar Piccolo. Sul certificato di morte è scritto che la causa del decesso è arresto cardio-circolatorio.

Il magistrato di turno che si sta interessando della vicenda è il sostituto procuratore della Procura di Taranto, Lucia Isceri. Il medico legale che effettuerà l'autopsia è Marcello Chironi.

Chiarelli, era un operaio di provata esperienza della ditta «Officine Jolly» di Statte, ditta affidataria della manutenzione motori per conto della Marina Militare. Per questo infortunio sul lavoro svolgeranno accertamenti anche i tecnici dello Spesal, il servizio di prevenzione infortuni della Asl di Taranto.

Il sottomarino Gianfranco Gazzana Priaroggia è la seconda delle due Unità costituenti la classe Sauro 4^ serie. Impostato il 12 Novembre 1992, è stato varato a Monfalcone il 26 giugno 1993 ed è stato consegnato alla Marina Militare il 12 Aprile 1995. Insomma non è un residuato bellico. A bordo c'è nuova tecnologia. Ma le indagini, come è giusto che sia, proseguiranno sino all'accertamento della verità. (Giancarlo Vincitorio)